The Dead – Deathsteps To Oblivion
Direttamente dagli abissi infernali giungono gli australiani The Dead, con il death/doom acido di questo mastodontico “Deathsteps To Oblivion”.
Direttamente dagli abissi infernali giungono gli australiani The Dead, con il death/doom acido di questo mastodontico “Deathsteps To Oblivion”.
di Marc Downass https://www.facebook.com/marco.sottano/ Gresbeck@hotmail.it In Africa, dicono, il momento migliore della giornata è al tramonto. È allora che l’afa dà un po’ di tregua, la polvere si posa al suolo, si chiacchiera, si fa baldoria. Se passi di lì puoi magari notare il
Per gli amanti del blues più trashy o del lo-fi più estremo quindi un ottimo disco che pone il musicista madrileno sulle tracce di quella genia di folli che ha come capifila personaggi del calibro di Reverend Beat-Man o di Bloodshot Bill.
Un disco che dimostra il lodevole intento di Tony Wakeford di svincolarsi, sia pure parzialmente, dal marchio stilistico che lo accompagna ormai da decenni.
“River” è un ottimo lavoro di post grunge dall’appeal commerciale altissimo.
In occasione dell’uscita del loro Ep Il Lustro Del Palazzo, facciamo due chiacchiere con il Fede, basso e voce del gruppo della provincia alessandrina, che merita davvero un ascolto.
Un disco dove le sbavature si riducono al minimo ed originalità e passione la fanno da padrone
Una delle migliori espressioni di gothic doom dell’anno.
Sonorità hard rock seventies e prog rock nel bellissimo nuovo album dei Diamante.
Intervista con la band algerina autrice di un death metal brutale e di indubbia qualità.
Il producer brindisino Alfredo Caforio realizza The Post Man, una raccolta dub-techno avvolgente e nebulosa, con ritmi cadenzati e suoni intriganti, dalle molteplici connessioni elettroniche.
Una house delicata, perfetta per l’ascolto domestico, che lavora poco sul piano “fisico” e molto su quello “emozionale”.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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