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Recensione : Diamante – Ad Vitam Reditus

Sonorità hard rock seventies e prog rock nel bellissimo nuovo album dei Diamante.

Diamante – Ad Vitam Reditus

Ancora una volta la Atomic Stuff non si smentisce in fatto di qualità nel proporre band e album che dell’hard rock fanno il loro credo, che sia di derivazione street/rock’n’roll oppure, come in questo caso, dalla forte impronta seventies.

Ad Vitam Reditus è il terzo album di questo fenomenale gruppo tutto italiano a nome Diamante che, all’hard rock, aggiunge una forte impronta progressive, direttamente dagli anni settanta e dai gruppi storici di un genere che, nel nostro paese, ha una tradizione riconosciuta e rispettata in tutto il mondo.
Nato nel 1994, il gruppo di Brescia arriva all’esordio discografico nel 2000 con Riflesso, al quale segue 7 anni dopo il secondo lavoro omonimo.
Purtroppo nel 2011 una disgrazia si porta via il tastierista Nicola ma la band, dopo un periodo di riflessione, viene raggiunta da Alan Garda e riprende i lavori per portare a termine il nuovo album.
Ad Vitam Reditus così arriva a noi in questo fine anno, portando con se, come detto, l’eredità dei gruppi che ormai possono essere considerati leggenda della musica italiana, ma il sound della band non si ferma qui, impreziosito da grintose atmosfere hard rock anglosassoni, per un risultato clamoroso, un saliscendi tra brani più diretti, presi per mano dalla chitarra di Michele “Volpe” Spinoni e dall’hammond purpleiano di Alan Garda, che regala oltremodo fughe tastieristiche grazie alle quali i brani prendono il volo verso picchi qualitativi elevatissimi.
Il lavoro non lascia tregua, ricco di canzoni che si danno il cambio per stupire l’ascoltatore fin dall’opener Il Pagliaccio, seguita dalla bellissima Vedi Fratello, presente sul precedente album e qui rivisitata in modo più energico.
La tracklist comprende anche due brani lasciati in eredità da Nicola Zanoni (Respirare Te e La Ballata Del Buon Vino) ed un’entusiasmante cover di Angelo Branduardi (Ballo In Fa Diesis Minore), uno dei brani più belli del menestrello italiano e qui resa in maniera davvero spettacolare.
Vi segnalo ancora l’hard rock tosto e da arena di Non Resisto, la song forse meno originale dell’album ma dall’appeal unico, con la gran prova alla sei corde di Spinoni, e la già citata La Ballata Del Buon Vino, posta in chusura, dalle atmosfere folk medievali che vanno ad integrarsi la bellissima cover di Branduardi.
Deep Purple, Uriah Heep e il prog rock nazionale (Locanda Delle Fate, Biglietto Per L’inferno, PFM) fanno parte del dna di questo bellissimo lavoro prodotto, registrato e mixato da Oscar Burato negli studi dell’Atomic Stuff Records, etichetta ormai da considerare un punto di riferimento per questo tipo di suoni, alla quale vanno i miei complimenti per le ottime recenti proposte tra le quali Ad Veritam Reditus è la classica cilegina sulla torta.

Track list:
01. Il Pagliaccio
02. Vedi Fratello
03. Ballo In Fa Diesis Minore
04. Io Sono… E Sarò
05. Respirare Te
06. Profumo D’Oriente
07. Non Resisto
08. Gloria
09. Ballata Del Buon Vino

Line-up:
Nico Sala- Voce, Basso
Claudio “Caio” Alloisio – Batteria, Backing Vocals
Michele “Volpe” Spinoni – Chitarra, Backing vocals
Alan Garda – Tastiere, Backing Vocals

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