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Recensione : The Queen Is Dead Volume 76 – Rage \ The Dead Daisies

Ep di ritorno per i power metallers tedeschi Rage, regalo ai fans in attesa dei prossimi concerti. Infine, nuovo disco per i The Dead Daisies, hard rock incredibile fatto da nomi grossi.

The Queen Is Dead Volume 76 - Rage \ The Dead Daisies

The Queen Is Dead Volume 76 – Rage \ The Dead Daisies

Ep di ritorno per i power metallers tedeschi Rage, regalo ai fans in attesa dei prossimi concerti. Infine, nuovo disco per i The Dead Daisies, hard rock incredibile fatto da nomi grossi.

Rage

Nuovo ep per la storica formazione dei Rage, un gruppo sinonimo di power metal di qualità e di successo.

Il gruppo è attivo dal lontanissimo 1986, anno dei Mondiali di calcio in Messico per intenderci in termini nazional popolari, e ha raramente deluso i fans. Non è facile avere una carriera così lunga e riuscire ad essere sempre positivi e soprattutto propositivi in un campo come il power metal dove lo scivolone è sempre dietro l’angolo.

Ascoltando questo ep in uscita per Spv \Steamhammer “ Spreading the plague “ si può capire molto bene perché questo gruppo è sempre nelle orecchie degli amanti del power metal più classico. Le loro composizioni sono intrise di epicità e sanno essere molto ben amalgamate, bilanciando in maniera efficace metal e cose più orecchiabili, per essere alla portata di un pubblico più ampio mantenendo intatte le loro credenziali metal.

Questo ep è un tributo che gli stessi Rage fanno ai loro seguaci, per l’amore e la pazienza di essere stati per tre anni senza concerti a causa della pandemia, esibizioni dal vivo che riprenderanno molto presto.

I tre brani inediti qui contenuti sono estratti dalle sessioni per l’ultimo disco in studio del 2021 “ Resurrection day “ lavoro che ha venduto molto bene, e sono in classico stile Rage, veloci ed orecchiabili, sempre godibili e trascinanti. La qualità dei tre pezzi è al livello di quelli usciti su disco, e poi troviamo anche un gran bel pezzo acustico “ A new land “, poi “ The price of war 2.0 “, pezzo uscito tempo addietro unicamente in versione digitale per celebrare l’entrata in formazione dei nuovi membri e per concludere la versione dal vivo in studio di “ Straight to hell “.

Un passo in avanti di una carriera gloriosa e sempre attenta agli ascoltatori, veri motori primi dei Rage, gruppo che ha il power metal nel cuore e nelle casse.

 

 

THE DEAD DAISIES

Nuovo album in studio per i The Dead Daisies intitolato “ Radiance “ in uscita per The Dead Daisies Pty Ltd\SPV.

I The Dead Daisies sono un gruppo formato da musicisti estremamente talentuosi e i l gruppo ha visto fra le proprie fila gente del calibro di John Corabi, Marco Mendoza, Richard Fortus, Dizzy Reed, Tommy Clufetos, Frank Ferrer, Darryl Jones, Charley Drayton, Deen Castronovo e Jon Stevens per nominarne alcuni, e vede nell’attuale formazione gente come Glenn Hughes che ha militato nei Deep Purple e nei Black Sabbath al basso e alla voce, alle chitarre Doug Aldriche che ha suonato con gli Whitesnake e con Dio, alle pelli Brian Tichy anch’egli con Whitesnake e Foreigner, e per finire alla chitarra David Lowy già nei Red Phoenix e nei Mink.

Tutti loro sono in missione per l’hard rock, e lo fanno benissimo, “ Radiance “ è un disco da far ascoltare alle nuove leve per fargli capire come dovrebbe essere un ottimo disco di rock duro. L’anima è fortemente e totalmente rock and roll, e poi sopra viene spruzzato da un hard rock americano di una classe e di un talento immenso. Le soluzioni sonore sono strabilianti, aiutate da una produzione perfetta che mette in risalto i suoni ad opera di Ben Grosse.

Il disco è un continuum di pezzi orecchiabili e duri, brillanti e coinvolgenti, con riffs sempre puntuali, assoli che aggiungono invece di togliere, ma quello che colpisce di più è un impatto sonoro granitico e melodioso, pressoché perfetto nella sua patinatura. Pochi gruppi sanno fare hard rock in questa maniera, anche perché questi signori hanno nomi da difendere ma soprattutto dimostrano ogni volta che hanno voglia di fare e di non stare mai fermi.

Tutti qui sono eccellenti, ma forse una menzione speciale si può fare per Glenn Hughes che più passano gli anni più sembra toccato dagli dei della musica, e qui con il suo basso e soprattutto con la sua voce che è l’hard rock stesso stupisce sempre, ed di un livello superiore anche in mezzo a questo parterre de roi.

“ Radiance “ è uno dei migliori dischi di hard rock classico dell’anno e non solo, una vera e propria affermazione di potenza e di eleganza totale.

Da sentire e risentire anche per chi non è avvezzo al genere, ma se uno apprezza la buona musica qui non potrà essere deluso.

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