Rave In Italy
Rave in Italy – Gli anni novanta raccontati dai protagonisti: È uno dei grandi equivoci del nostro tempo. L’autodefinirsi controculturali.
Libri che riteniamo interessanti al di là di ogni steccato, di genere o autore.
Rave in Italy – Gli anni novanta raccontati dai protagonisti: È uno dei grandi equivoci del nostro tempo. L’autodefinirsi controculturali.
Difficile che i tipi di Agenzia X facciano un buco nell’acqua. Ogni qual volta che si cimentano con la storia del punk italiano il risultato è sempre il medesimo.
LA PULSAZIONE DELLE PAROLE – Mariá Portugal e Robert Wyatt – Robert Wyatt non credo abbia bisogno di presentazioni, la sua fama è ormai trasversale e le sue collaborazioni pure, è una figura di culto, dai tempi dei Soft Machine a oggi, per molte generazioni di musicisti e ascoltatori.
Virus il punk è rumore. 1982-1989 – Il Virus, centro sociale anarchico milanese, è senza dubbio uno dei punti di riferimento ideologici di una intera generazione.
#poesia: Notti Di Versi Insonni – Diario Di Veglia Di Josyel: L’autrice di questo volume di poesie, Giuseppina Locatelli, ha una fama che la precede sulla nostra e-zine, essendo la c…
#rileggiamolo: Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale Di Erich Maria Remarque: Da questo libro, il regista Lewis Milestone trae un film che viene proiettato a Berlino nel 1930; in quell’occasione i n…
Questo romanzo del 1967 narra la storia centenaria della famiglia Buendía e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, fino alla sua rovina e definitiva decadenza.
Può suonare strano parlare oggi di un romanzo uscito nel millenovecentonovantasei. Ma non è così. Non è questo il caso. La storia ci insegna a guardare sempre indietro, per capire che cosa ci siamo perduti e dove abbiamo sbagliato. “Un destino ridicolo” di Fabrizio De André e Federico Gennari
Cavalli che parlano e ragionano, giganti dalle proporzioni smisurate, nani così piccoli da poter essere tenuti in una tasca, filosofi che popolano isole volanti: sono solo alcune delle creature straordinarie che il capitano Lemuel Gulliver incontra nel corso dei suoi viaggi avventurosi.
In questo romanzo del 2000 l’autore fa i conti con la storia del suo Cile, e lo fa scegliendo il punto di vista di un uomo equivoco, che ha badato a tenersi lontano dai rischi, che s’è piegato a compromessi e macchiato di viltà: un sacerdote che, in una notte di agonia e delirio, ripercorre la propria esistenza.
Di questo romanzo del 1866 ve ne parla direttamente Dostoevskij: “E’ il rendiconto psicologico di un delitto.
“Che ci faccio qui?” è il libro in cui Chatwin raccolse, negli ultimi mesi primi della morte (1989), quei pezzi dispersi della sua opera che avevano segnato altrettante tappe di una sola avventura, di tutta una vita intesa come “un viaggio da fare a piedi”.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora