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Recensione : Chamoisic Festival – Presentazone Artisti

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Chamoisic Festival – Presentazone Artisti

SPIME.IM è una raccolta di pensieri, teorie e concetti, veicolati attraverso esperienze audio-video immersive e mondi in cui suono ed immagine sono un tutt’uno. Crea esperienze collettive di realtà virtuale ed alterata che offrono la possibilità di immergersi in dimensioni parallele, per sperimentare la coscienza di sé e di ciò che pur essendo invisibile agli occhi ci circonda ed influenza. Lo spettacolo che presentano, si intitola EXALAND ed è un viaggio all’interno di un mondo psichedelico ed infinitamente mutevole, dove a distese di acqua e montagne audioreattive si alternano incursioni di oggetti, animali e stringhe di codice. Colori, forme e suoni avvolgono il pubblico e gli artisti, portando tutti all’interno di una dimensione parallela. E’ un nuovo progetto artistico curato da Davide Tomat e Gabriele Ottino dei Niagara assieme a Marco Casolati, Stefano Maccarelli di ReMidi. http://www.spime.im

Stefano Blanc Violoncellista valdostano. Inizia gli studi musicali all’età di 7 anni, presso l’Istituto Musicale di Aosta, nella classe di violoncello del prof. Luca De Marchi, con il quale si diploma con il massimo dei voti nell’anno 2004-2005. Prosegue i suoi studi presso la “Haute école de musique” di Ginevra sotto la guida del M. Daniel Grosgurin, con il quale si diploma con menzione nel giugno 2009. Nell’anno 2008-2009 è risultato idoneo alle selezioni per la Gustav Mahler Jugend Orchester con la quale ha effettuato tournée in tutta Europa. Si è perfezionato in seguito con importanti violoncellisti quali Enrico Bronzi, Philippe Muller, Hans Helmerson, Raphael Rosenfeld, Janos Starker, Thomas Demenga, Massimo Polidori, Mario Brunello, Umberto Clerici. Nell’ottobre 2011 ha vinto il concorso per violoncello di fila indetto dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, di cui è attualmente parte.

Tiziano Fratus E’ un dendrosofo e scrittore, autore di molte opere in prosa ed in versi quali Ogni albero è un poeta (Mondadori), Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli), L’Italia è un giardino (Laterza), Un quaderno di radici (Feltrinelli), Il sole che nessuno vede (Ediciclo) e Il libro delle foreste scolpite (Laterza), accompagna i partecipanti al silenzio cantato dei boschi. Si chiede permesso al paesaggio, al creato, alla natura, recitando una preghiera silvatica, quindi ci si incammina osservando, ascoltando, ragionando e imparando, alternando meditazioni e letture dal nuovo libro Il bosco è un mondo (Einaudi). Collabora con i quotidiani La Stampa ed Il Manifesto, conduce il programma Nova Silva Philosophica su Radio Francigena ed ha all’attivo personali fotografiche. Vive nella campagna piemontese, laddove si esaurisce la costanza della pianura e si snodano le radici delle montagne. http://www.homoradix.com

Duo Bottasso I fratelli Bottasso, Nicolò al violino e Simone all’organetto, propongono uno spettacolo di world music con composizioni proprie e reinterpretazioni di brani tradizionali. Il Duo è sempre alla ricerca di una mediazione tra la delicatezza sui propri strumenti e la dirompente energia che non manca mai ai due giovani musicisti: tutto questo unito dalla complicità propria di due fratelli legati dal desiderio di mantenere in costante evoluzione la tradizione della loro terra d’origine. Nel 2014 esce il loro primo album Crescendo, realizzato con la collaborazione di numerosi ospiti tra cui Elena Ledda, Mauro Palmas, Gilson Silveira e Christian Thoma. Crescendo non rimanda solo alla terminologia musicale ma rispecchia anche la storia di due fratelli musicisti partiti dalla musica da ballo dell’area occitana d’Italia per inoltrarsi nei sentieri della nuova composizione e dell’improvvisazione. Il Duo partecipa attivamente in qualità di direttore e docenti al progetto orchestrale Folkestra&Folkoro. http://www.duobottasso.com

Gian Luigi Carlone E’ cofondatore, saxofonista, voce, performer e compositore della Banda Osiris, gruppo comico teatral musicale italiano e internazionale con il quale crea più di trenta produzioni di spettacoli. Collabora con i migliori registi italiani di teatro (Nichetti, Salvatores, Vacis, Gallione), con attori e musicisti (Bollani, Marcorè, Allegri, Fiorello, Li Calzi, Tesi, Capossela) ed appare in televisione in svariati programmi (Parla con me con Serena Dandini, Pista! con Maurizio Nichetti, Cielito Lindo con Claudio Bisio). Dal 1998 inizia a comporre colonne sonore per il cinema grazie all’incontro con il regista Matteo Garrone e proprio per un suo film, Primo amore vince l’Orso d’Argento a Berlino come migliore Colonna Sonora, il David Di Donatello, il Nastro d’argento. Ha composte colonne sonore per il cinema per registi come Hernandez, Pasetto, Rossi Stuart, Comencini, Manfredonia, Soldini. Ha composto sigle e musiche per la radio per Caterpillar, Un Giorno da Pecora (Radio 2 Rai). Ha attivi diversi progetti di collaborazione, con Luca Bonucci, gli ITALIANI, Robissing ed il Conciorto. http://gianluigicarlone.yolasite.com/

Riccardo Tesi Riccardo Tesi è l’autentico pioniere dell’etnica in Italia. Anima poliedrica che si esprime come strumentista, compositore e ricercatore. Dagli esordi sino ad oggi Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione e di curiosità onnivore, che dalla tradizione toscana lo ha accompagnato al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore. In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, il suo strumento: l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale per primo in Italia, ha consacrato un intero disco intitolato Il ballo della lepre (1981). Ciò che colpisce di Tesi è lo stile, chiaramente riconoscibile, attraverso il quale riesce a far parlare all’organetto una lingua arcaica e nuova, dilatando il vocabolario e la tecnica di uno strumento rimasto a lungo patrimonio esclusivo della tradizione; una scelta “splendidamente inattuale” che lo iscrive, per lirismo e virtuosismo, al circolo di quanti, a tutte le latitudini hanno ridato dignità alla fisarmonica e ai suoi af fini. Le sue collaborazioni sono svariate e spaziano dalle musiche tradizionali, al jazz, al pop. E’ leader fondatore di Banditaliana, attualmente considerata una delle formazioni più importanti del panorama world internazionale. http://www.riccardotesi.com/

Quartetto Beppe Barbera Beppe Barbera è un pianista, compositore ed arrangiatore, è diplomato in pianoforte ed ha conseguito successivamente il diploma accademico di secondo livello in musica jazz. E’ docente di armonia presso l’Istituto Musicale Pareggiato – Conservatoire della Valle d’Aosta. Esprime la sua personalità musicale in più direzioni, alternando all’insegnamento le attività di musicista e di compositore; ha tenuto lezioni e seminari sull’improvvisazione per istituzioni di vario tipo. Ha suonato in clubs e festival; ha partecipato a trasmissioni radio-televisive e collaborato all’attuazione di spettacoli teatrali ed alla sonorizzazione di film dal vivo. Ha composto brani per formazioni di diversa natura (ensemble orchestrali, da camera, strumenti solisti), pubblicati da Bèrben e Animando. Nei progetti di ambito jazzistico la sua cifra stilistica sempre riconoscibile, si muove liberamente fra atmosfere diverse e talora contrastanti: in taluni contesti il suo raf finato lavoro di ricerca timbricoarmonica predilige suoni cameristici ed intimi. In altre circostanze si esprime con gusto ironico oppure venato di inquietudine. In questa occasione si presenta, accompagnato da Matteo Ravizza (contrabbasso), Lorenzo Barbera (batteria) e da Bruno Martinetti (tromba). http://www.beppebarbera.it/

Bacciolo, Borgatta, Venegoni Trio Trio composto da Roberta Bacciolo (voce), Silvano Borgatta (pianoforte), Luigi Venegoni (chitarra), di elevata qualità tecnica e interpretativa; molto af fiatati tra loro, benchè ognuno militi anche in altre formazioni e a fianco di artisti di calibro, sia in ambito jazz che nel pop. Il trio si presenta come un’antitesi alla tradizionale cover band, sia per la scelta del repertorio che per la reinterpretazione personale di grandi classici. La rilettura stilistica del repertorio spazia dalle ballads di Tin Pan Alley ai Beatles, da Aretha Franklin ad Annie Lennox, da Paul Simon a Peter Gabriel, il tutto condito con un sapiente mix di generi. La struttura musicale è af fidata alla competenza tastieristica di Silvano Borgatta, che provvede alla densità armonica del gruppo con piano, sintetizzatori ed una formidabile linea di basso eseguita con la mano sinistra ma anche alla robusta propulsione ritmica e tematica di Gigi Venegoni, alle chitarre acustiche ed elettriche. La voce di Roberta offre al pubblico una straordinaria qualità interpretativa maturata in trent’anni di presenza sul palco con le migliori realtà musicali italiane ed internazionali. Uno spettacolo che soddisfa un po’ tutti i palati: dagli amanti del jazz ai patiti del soul, dai fan del pop agli esperti di musica acustica, in un susseguirsi di atmosfere e di suggestioni che non mancheranno di coinvolgere il pubblico in un rito collettivo di celebrazione della buona musica.

Eazycon La storia degli Eazycon arriva dall’incontro tra i banchi di scuola di Carlo Musso e Frankie Partipilo, che decidono di dare vita a un progetto di voce-chitarra-sax votato alla libera sperimentazione. Siano a fine anni 70, gli ascolti prog e free jazz si contaminano e risentono delle influenze delle nuove sonorità wave. Il risultato è un’originale combinazione difficilmente catalogabile, prossima ad una wave convulsa e destrutturata ispirata dai fermenti no wave d’Oltreoceano. Gli Eazycon concepiscono la loro ricerca musicale come libera espressione artistico-performativa, privilegiano l’aspetto live e lasciano di sé solo poche testimonianze, come il brano Haiti Blues, presente nella compilation del nuovo rock italiano targato anni 80. In tempi recenti hanno pubblicato Fear and Pleasure un LP di inediti di quel periodo la Spittle Records. Nella seconda metà degli 80 le atmosfere diventano più rarefatte, i tempi si dilatano, le strutture si fanno più complesse e l’utilizzo di sitar e flauti evoca l’Oriente e rivela influenze psichedeliche. Il sound degli Eazycon è in perenne evoluzione e si sviluppa, come la trama dei suoi brani, all’insegna dell’improvvisazione e dell’imprevedibilità. La musica che rifugge qualsiasi definizione e i brani, che si sviluppano su traiettorie inaspettate e sorprendentemente eclettiche, fanno dell’esperienza Eazycon una realtà da scoprire e riscoprire. Tutto e il contrario di tutto, musica e non-musica, tradizione e innovazione, opposti che si incontrano e coesistono.

Trilok Gurtu è un percussionista, batterista e musicista indiano. La madre, Shobha Gurtu (cantante) lo avvicinò alla musica con le tabla, le tipiche percussioni indiane. In seguito intraprese gli studi di batteria avvicinandosi al mondo della world music e diventando il percussionista del seminale gruppo italiano Aktuala tra il 1974 ed il 76, una formazione che combinava una complessa ricerca ritmica con le sonorità africane ed orientali. Successivamente Trilok cominciò l’avventura jazzistica suonando con Don Cherry e Charlie Mariano. Nel 1978 si trasferì in Germania, dove tuttora vive. Ha un approccio esecutivo e compositivo non tradizionale, ma che ha strutturato su una profonda conoscenza dei ritmi musicali che accomunano l’Africa con l’India ed il Sud America. La sua impostazione verso le percussioni lo porta ad esibirsi non per forza seduto bensì inginocchiato sulla gamba destra. Il suo stile e le sue influenze lo hanno portato a definire un suono inconfondibile che da metà anni 90 lo rendono dominatore delle classi fiche di popolarità tra i percussionisti. Ha collaborato con: John McLaughlin, Jan Garbarek, John De Leo , Paolo Fresu, Joe Zawinul, Bill Laswell, Pat Metheny, Terje Rypdal, Vernon Reid, Stefano Ianne, David Torn, Ralph Towner, Andy Summers, Larry Coryell, Ivano Fossati, Marina Rei, Pino Daniele, Robert Miles, Nils Petter Molvaer. Il suo ultimo album discografico, in studio è Spellbound, composto assieme a Don Cherry e che vede la collaborazione di Paolo Fresu, Nils Petter Molvaer, Ibrahim Maalouf. http://www.trilokgurtu.net/

Alkaline Jazz Trio E’ un trio jazz composto da Alberto Marsico all’organo hammond, da Alessandro Di Puccio al vibrafono e da Alessandro Fabbri alla batteria. La formazione è nata da un fortunato incontro nel 1995 con l’intento di riscoprire le sonorita’ tipiche del jazz a cavallo tra gli anni ’50 e i ’60. Le capacita’ dinamiche ed espressive dell’organo hammond permettono al trio di passare da un intimo carattere “cameristico” a un clima caldo e gioioso tipico del “soul jazz”. Il repertorio e’ basato su brani standards senza dimenticare anche quelli meno conosciuti, ma non per questo meno preziosi.

Tommaso Gemini Tommaso Gemini, i gemelli Michelangelo Tommaso alla batteria e Gabriele Tommaso alla chitarra, sono cresciuti ascoltando i dischi di jazz e di blues e hanno iniziato a suonare dai tempi del liceo, dedicando tutto il loro tempo alla musica. Dall’inizio del 2014 hanno iniziato ad esibirsi per le strade di Torino, fino a collaborare recentemente con gli Uppertones di Mr T-Bone e aprire un concerto di John Primer. Il loro stile è caratterizzato dal delta blues e dal rock, da influenze di personaggi come Robert Johnson e Leadbelly, ma anche Jimi Hendrix e The Who. Collaborano dal vivo con gli Eazycon e suoneranno al mattino di sabato 4 e domenica 5 agosto a Chamois.

Frank Bretschneider Frank Bretschneider è un musicista elettronico tedesco, che ha iniziato la sua carriera negli anni ‘80 a cavallo della nascente scena elettronica tedesca. Le sue produzioni musicali sono caratterizzate da una ricerca precisa sul suono e su strutture ritmiche complesse ed intrecciate e con un approccio minimale e scorrevole. Ha curato parecchie produzioni discografiche e progetti performativi a suo nome, come Komet e come Signal (con Olaf Bender e Casten Nicolai), partecipando a festival come Ars Electronica, Mutek, Offf, Sonar, Transmediale, Ultima. Ha collaborato con altri artisti come Taylor Deupree, Olafur Eliasson, Steve Roden e Ralph Steinbrüchel. Nel 1995 con Olaf Bender fonda l’etichetta Rastermusic che diviene Raster-Noton nel 1999 dopo l’incontro con Carsten Nicolai (Alva Noto). Pubblica i dischi per prestigiose etichette come 12K, Bip-Hop, Raster Noton, Mille Plateaux, Shitkatapult. L’ultimo album, Lunik è uscito ad inizio 2018 per Shitkatapult. http://www.frankbretschneider.de/

Dario Tabbia Vox Libera Vox libera rappresenta l’ideale continuazione di Daltrocanto, gruppo fondato da Dario Tabbia nel 94, che viene presto riconosciuto da pubblico e critica come uno degli ensemble più interessanti nel campo dell’interpretazione della musica antica. La formazione ha registrato per Stradivarius dischi dedicati alla musica sacra di Orlando di Lasso, l’Ottavo libro di madrigali di Sigismondo D’India e l’opera sacra di Francesco Cellavenia. Le altre incisioni sono su Opus 111 con musiche tratte dal Codice di Staffarda, disco che ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla stampa internazionale e su Symphonia con i Madrigali su testi del Guarini di Benedetto Pallavicino e Via Crucis, dedicato alla polifonia sacra spagnola. Ha partecipato ad alcuni fra i più importanti festival internazionali di musica antica. Particolarmente signi ficativa è stata l’attenzione verso il repertorio contemporaneo come testimoniano le esecuzioni di musiche di Luis Andriessen e Georgy Kurtag in collaborazione con l’Orchestra sinfonica nazionale della RAI e la direzione di Robert Robertson e Zoltan Pesko. Nel 1999 è stato incaricato dall’Unione Musicale di Torino a curare l’esecuzione in quattro anni di un ciclo monografico su Claudio Monteverdi: Teatro prima del teatro. Nel 2002 per Settembre Musica ha partecipato alla esecuzione dell’Orfeo di Monteverdi sotto la direzione di Jordi Savall al Teatro Regio. Nel 2008 il gruppo ha cambiato il proprio nome in Vox libera, debuttando con tre concerti a MiTo Settembre Musica. Il concerto per CHAMOISic nasce da un’idea di Claudio Merlo (Torino Jazz Festival, MiTo, Settembre Musica).

Frankie hi-nrg mc & Aljazzeera Una band diversamente jazz incontra un pioniere del rap, per un viaggio fatto di contaminazioni musicali, dissonanze in rima, cortocircuiti geografici. Influenze afroamericane e mediorientali, 3 parti di Torino, 1 di Aosta, agitate e agitanti. Dal rap al jazz. Da Frankie ad AljazZeera. Una produzione originale Torino Jazz Festival 2018. Frankie hi-nrg mc (Francesco Di Gesù) è un rapper, autore e compositore. Ha all’attivo 5 album su etichetta RCA. Come autore ha firmato alcuni dei rap più importanti della storia musicale italiana, tra cui ricordiamo Fight Da Faida, Potere alla Parola, Libri di Sangue, Autodafé, Quelli che benpensano, Raplamento. Ha partecipato al Festival della Canzone Italiana di Sanremo con Rivoluzione nel 2008 e con Un’uomo è vivo e Pedala nel 2014. Tutti i suoi album sono stati seguiti da tour nazionali ed internazionali nei teatri, arene e club più prestigiosi; ha inoltre supportato dal vivo artisti del calibro di David Bowie, Beastie Boys, Run DMC. Ha collaborato con artisti teatrali come Vittorio Gassman, Franca Valeri, Arnoldo Foà, Paola Cortellesi, Marco Paolini e nell’ambito della musica contemporanea si è esibito con Alvin Curran ed Fredric Rzewski. Ha scritto e diretto, tra gli altri i videoclip di Quelli che benpensano, La descrizione di un attimo e Due destini (Tiromancino), insieme a Riccardo Sinigallia. Ha condotto parte della stagione 2004 di Brand:new per il canale MTV e presenta il programma Street art sul canale SkyArte HD (2013). Come attore ha recitato in Paz! (Renato De Maria) ed I più grandi di tutti (Carlo Virzì). http://www.frankie.tv/ Aljazzeera, Donato Stol fi (batteria), Luca Lallo Mangani (contrabasso), Manuel Pramotton (sax tenore): frasi bebop, riff metal di contrabbasso distorto, ritmi egiziani, lente melodie all’unisono, libera improvvisazione, ambienti rarefatti e tempeste di sabbia elettronica contribuiscono a creare un sound originale ed imprevedibile. Sono stati ospiti a CHAMOISic nella prima edizione del 2010. Tra le varie esibizioni in Italia e all’estero spicca quella al Montreux Jazz Festival.

Canzoniere Grecanico Salentino Fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante, il Canzoniere Grecanico Salentino è il più importante gruppo di musica popolare salentina, il primo ad essersi formato in Puglia. L’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità caratterizza la musica del CGS: il gruppo è composto dai principali protagonisti dell’attuale scena pugliese, che reinterpretano in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata rituale, che aveva il potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza il morso della leggendaria Taranta. Gli spettacoli del CGS sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina. Guidato dal tamburellista e violinista Mauro Durante, che ha ereditato la leadership dal padre Daniele nel 2007, il CGS continua a innovare e a rappresentare la musica italiana nel mondo, collaborando con artisti del calibro di Ludovico Einaudi, Piers Faccini, Ballake Sissoko, Ibrahim Maalouf, Fanfara Tirana, Stewart Copeland dei Police, e portando la voce di un territorio musicale che con la pizzica ha sempre manifestato la propria identità. Acclamato da pubblico e critica con 18 album e innumerevoli spettacoli tra Stati Uniti, Canada, Europa e Medio Oriente, il gruppo ha fatto la storia della world music italiana, venendo riconosciuto nel 2010 dal MEI come Miglior Gruppo Italiano di Musica Popolare. La band è composta da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Alessia Tondo (voce), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu). http://www.canzonieregrecanicosalentino.net

Hard Bop Reunion Hard Bop Reunion è un’ensemble jazz di 5 elementi (Marco Tardito, Marco Pezzutti, Paolo Barberis, Gianni Giannella, Andrea Rodighiero), che propone l’esecuzione di brani classici hard bop, genere nato sulla costa est americana negli anni ‘50 che ruotava attorno alla rivoluzione del Bebop di Charlie Parker, di Dizzy Gillespie e di Bud Powell: un sound che smussa gli spigoli del Bebop, conservando intatte le radici afro-americane e i connotati di rivoluzione e protesta che lo caratterizzano. L’intento dell’ensemble è ripresentare gli arrangiamenti originali dei combo attivi in quegli anni senza modi ficarne la struttura originaria. Nelle performance della formazione l’immediatezza e la freschezza dell’hard bop rimane immutato e coinvolgente. Il gruppo è composto da musicisti eclettici che svolgono la loro

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