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Recensione : The Queen Is Dead Volume 45 – Catatonics / Firecracker / Stoner

Catatonics / Firecracker / Stoner : Ristampa molto importante per i Catatonics, uno dei gruppi pionieri della scena metal punk hardcore a Syracuse e New York fin dal lontano 1981.

The Queen Is Dead Volume 45 - Catatonics / Firecracker / Stoner

The Queen Is Dead Volume 45 – Catatonics / Firecracker / Stoner

Catatonics

Ristampa molto importante per i Catatonics, uno dei gruppi pionieri della scena metal punk hardcore a Syracuse e New York fin dal lontano 1981. In occasione del Record Store Day del 23 aprile 2022 verrà ristampato dalla Southern Lord il loro ep Hunted Down, originariamente uscito nel 1984 e universalmente considerato come uno dei dischi seminali in campo hardcore punk metal. Il suono di Hunted Down ha reso possibile l’unione fra l’hardcore punk ed il metal, con quel taglio speciale che solo a New York hanno saputo dare. Il suono è tagliente e veloce, con una fortissima carica di NYHC, quel modo di rendere le chitarre amalgamate in maniera perfetta con la sezione ritmica.

La voce è l’ingrediente in più che crea quel nervous breakdown che solo questo suono particolare sa rendere. I Catatonics, insieme ad altri gruppi, hanno saputo creare quasi dal nulla un passaggio che poi in molti hanno usato, creando quel legame speciale fra l’hardcore metal e la città di New York e i suoi sobborghi, legame che dura tutt’ora seppure in maniera minore rispetto al passato.

La ristampa di Hunted Down è l’occasione perfetta per poter assaporare nuovamente la ricchezza di un disco seminale e molto importante, anche per il suo valore crossover, ovvero la riuscita commistione fra più generi, visto che negli anni ottanta si spaziava molto più di adesso fra i vari codici musicali. Un disco davvero piacevole, che ha saputo resistere al tempo e che si ripropone non solo invariato ma anche più forte.

Firecracker

I bolognesi Firecracker pubblicano la raccolta di singoli, inediti ed ep Something To Do per portarci nel loro mondo fatto di punk, power pop e un forte odore di grunge. Il quartetto bolognese è molto quadrato e il suo suono si ispira alla scuola melodica degli Hüsker Dü, con forti reminiscenze del punk hardcore americano degli anni ottanta. Il loro impatto è minimale e al contempo molto potente, le canzoni sono nervose e ben composte, il campo sonoro è pieno e gustoso, con belle linee melodiche.

I Firecracker sono uno dei pochi gruppi punk in giro in Italia a mettere al primo posto la sostanza piuttosto che l’immagine. Come al tempo dei loro idoli musicali la musica parla per prima e anche le copertine dei dischi sono importanti ma non fondamentali, la vera ricchezza sta dentro al supporto fonografico, e qui ce n’è moltissima. Un’altra peculiarità del loro suono è la forte componente power pop, un sottogenere che può regalare moltissime gioie e che qui viene sviluppato molto bene, insieme alla sua componente più punk.

Le dodici tracce sono tratte da quattro ep, dei singoli e arricchite da quattro inediti.

I Firecracker mostrano una notevole maturità compositiva e sanno benissimo cosa offrire all’ascoltatore, e qui mettono in mostra le uscite della loro discografia che correvano il rischio di diventare introvabili o fuori stampa, e d è materiale notevole. Il quartetto bolognese riprende la lezione del passato e la sviluppa in maniera molto originale per un risultato energico e davvero godibile.

STÖNER

Nuova uscita per gli STÖNER, il gruppo formato dai reduci dei Kyuss Brant Bjork alla chitarra e voce, Nick Olivieri al basso e voce e alla batteria Ryan Gut. Totally… è il titolo del loro secondo disco sempre per l’italiana Heavy Psych Sounds, diventata ormai una delle principali etichette mondiali in suoni stonati.

Questo loro secondo disco prosegue nella falsariga della prima uscita ovvero desert stoner nella più piena tradizione americana. Psichedelia minimale, suoni ribassati, chitarre subconscie, batteria lisergica, con il grande timbro desertico sciamanico tipico loro. Stupisce sempre la maniera nella quale questi musicisti riescano a trovare nuove corde di un suono che è minimale per definizione ma che ha scavato un solco davvero importante nella musica moderna e che viene da molto lontano, dalla stagione dell’amore e dell’odio ed è risalito fino a noi rimanendo nel deserto come i demoni arabi. …Totally è un disco che si fa amare fin dalle prime battute, presenta poche novità sonore, ma non è qui la sede per sperimentare, bensì quella per far viaggiare l’ascoltatore sui binari amati e che si vogliono ritrovare.

Gli STÖNER sono una cosa differente rispetto ai Kyuss, la famiglia è la stessa ma si è solo parenti e non gemelli, e questo lo si ascolta bene nel disco. La musica del trio è fatta per stoneroni, fumatori di ganja, mangiatori di pizza e funghetti, bevitori di birra e sorrisi di traverso.

Questo secondo disco è la conferma della bontà del progetto e della grande voglia di fare musica stonata dei loro protagonisti, dato che tutti i membri dei Kyuss non hanno mai smesso di fare musica, anzi dopo lo scioglimento del gruppo ne fanno ancora di più rispetto a prima. Un album molto ben costruito, un ottimo suono che non cala mai nel tempo.

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