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Recensione : Bobby Soul – 20/30

Bobby Soul! Ci sono moltissime cose da scoprire in questo disco, che è anche il più criptico e poetico del De Benedetti, forse sotto sotto è il disco che ha sempre voluto fare, e la quarantena forzata è stata la miccia.

bobby soul

Bobby Soul – 20/30

Ritorna il vulcano sonoro che risponde al nome di Bobby Soul, un genovese al secolo Lorenzo De Benedetti che possiede un anima molto black e uno spiccato senso per il funk ed il soul. In passato ha militato nei Sensasciou, nei Blindosbarra e nelle Voci Atroci, per poi dedicarsi ad una feconda carriera solista arrivata ora ad un nuovo capitolo.

Il disco nasce brutalmente nella quarantena che ora può sembrare sfocata, dimenticata o pesante e che ci ha fatto passare tanto forse troppo tempo con noi stessi.

Ognuno ha reagito alla sua maniera, Bobby lo ha fatto con musica e parole in maniera davvero notevole come sempre, anzi si è superato e ha deciso che dato che siamo in casa ci meritiamo lo spazio.

Infatti il disco gira intorno alle memorie di Walter Marino Rizzi un fittizio avvistatore altoatesino di Ufo, che è morto nel 2002 ma viaggia nel tempo e arriva ai giorni nostri, ovvero nel 2030. Se volete viaggiare con Bobby dovete abituare a salti, donne, momenti persi e testate sul marmo.

Musicalmente il disco è il lavoro forse più avanguardista di Bobby, come quando prendi al volo il pallone con il collo e lo mandi nell’iperspazio, qui lui ha davvero portato la sua ispirazione al piano superiore. Si viene trasportati in atmosfere calde, momenti funk e altri che sfiorano le musiche anni settanta italiane, non è mai mera imitazione ma sempre qualcosa di originale e potente.

Uno dei motori primi nel mondo di Bobby Soul sono le donne, amore sesso, soprattutto voglia infinita di perdersi nelle più belle creature dell’universo, le femmine.

Ci sono moltissime cose da scoprire in questo disco, che è anche il più criptico e poetico del De Benedetti, forse sotto sotto è il disco che ha sempre voluto fare, e la quarantena forzata è stata la miccia. Solo lui lo sa, quello che possiamo sapere noi è che questo lavoro è un’autentica gemma preziosa, musicalmente è bellissimo e vastissimo, con dei suoni che alcuni gruppi di soul funk moderno si sognano di notte e pure di giorno.

La voce stessa di Bobby si fa strumento e via Lattea sonora. 20\30 è una jam molto lunga, un flusso che continua da tempo e che a volte si fissa su di un supporto fonografico come in questo caso.

Un capolavoro come sempre quando si tratta di Bobby Soul, questa volta di più, anche solo l’intro e i discorsi di Rizzi sono incredibili. Finzione ? Verità ? Siamo davvero nati nelle stelle con il funk intorno ?

Speriamo di sì.

Altre Recensioni collegate:
Bobby Soul And Blind Bonobos – Dodici Lanterne
Broadcash feat. Bobby Solo – Broadcash plays Cash featuring Bobby Solo

 

 

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