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Recensione : Ayn & Marlen Und Marlen – From the floor below

Onde sonore che salgono dalle viscere per tuffarsi in cielo e tornare nelle cavità attraversando i nostri sensi.

L’uomo è molte cose, e una delle sue peculiarità maggiori è sempre stato il particolare rapporto con il suono, con il rumore che veniva prodotto attraverso onde sonore che stanno intorno e a volte dentro di lui. Nel corso della sua esistenza l’uomo ha considerato musica cose molto diverse dal concetto musicale della nostra epoca. L’uomo ha fatto catarsi attraverso onde sonore, ha un rapporto impossibile da descrivere con esse, e ciò che per alcuni è sublime, per altri è solo rumore.

E in questo interstizio, in questa faglia ancestrale si innesta il duo Ayn & Marlen Und Marlen con il loro nuovo lavoro ” From the floor below” in uscita per una della maggiori etichette del sottobosco musicale italiano la Toten Schwan Records, un nero monolite di bellezza nichilista. Il duo con il loro ultimo lavoro ci porta in un territorio primitivo, nudo e quasi bestiale, in netta rottura con la modernità e con la pretesa tecnologica di spiegare tutto e di potersi esprimere su tutto.

Qui c’è la volontà di toccare spazi vuoti, di ascoltare la disperazione che nasce da un terreno smosso di recente, forse una tomba per qualcuno, e di vivere ancora una volta antiche cose che ci rimangono nascoste nel cervello.

La loro musica è indefinibile perché bisogna ascoltarla per goderla senza definizioni, ma se si dovesse proprio dare un termine, esso è neofolk del livello più alto e di grandissima qualità. Le tracce di questo che nell’edizione fisica sarà un cd in edizione limitata con sei ante sono caverne nelle quali addentrarsi e sospendersi nell’esplorazione, sono canzoni estremamente evocative, potentissime e sciamaniche che portano il nostro ego fuori dai suoi soliti territori e come evoca il titolo parla dell’uomo del sottosuolo di Dostoewskij, di colui che vive fuori dalle leggi di razionalità e del decoro borghese.

Tutto questo lavoro ruota intorno al concetto di terra, di sotto terra, di vermi e pianeti, di memorie e di visioni, un disco talmente onirico e visionario che lascia storditi durante l’ascolto per il suo potenziale visionario, dato che fa proprio entrare in uno spazio dove mischiamo i nostri ricordi più profondi richiamati dalla voce femminile, mentre l’uomo qui ci conduce in un percorso di carne e pietra.

Questo disco è ben oltre la musica, è disperazione, è nascita nel sangue e nella merda, è innalzarsi sopra le nuvole, molto umano e altrettanto terreno. Il percorso artistico di questo duo è davvero particolare, e il blog di arte di Marlen Und Marle con Luxtian è tanto minimale quanto interessante e lo trovate a questo indirizzo https://endegehen.blogspot.com/

Sofferenza, vita, morte, sotto e sottosuolo per un disco di una qualità luminosissima e di una tenebra sopraffina e nerissima da lasciarsi scorrere addosso.

Ayn & Marlen Und Marlen – From the floor below

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