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Recensione : 20 MINUTES – CRAWL!

Esordio bomba che mi ha letteralmente fritto il cervello, questo "Crawl!" dei 20 Minutes, combo dal moniker inglese ma italianissimo negli interpreti, di stanza in Piemonte,

Esordio bomba che mi ha letteralmente fritto il cervello, questo “Crawl!” dei 20 Minutes, combo dal moniker inglese ma italianissimo negli interpreti, di stanza in Piemonte, che possono vantare un pedigree rock ‘n’ roll di tutto rispetto: Giulio Casarotti al basso e voce (agitatore, negli Eighties, della scena hardcore punk a Domodossola coi suoi Diserzione) Andy King dei Midnight Kings alla chitarra (e alla produzione dell’Lp) e Alberto Grossetti alla batteria.

Uscito su DP Records a cavallo tra vecchio e nuovo anno, “Crawl!” è una sferragliante locomotiva azionata dal trio domese, senza freni e lanciata a folle velocità, che travolge qualsiasi cosa intralci il suo cammino e ci regala diciotto minuti di incendiaria ed eccitante corsa high speed R’N’R che ha l’unico difetto di finire (troppo) presto, addirittura prima dei venti minuti standard che il nome della band sembrerebbe suggerire/promettere.

Dieci fermate per deragliare sui binari cari al budget rock dei Mummies, a proiettili di punk ramonesiano più adrenalinico alla New Bomb Turks, Humpers, Teengenerate, ZEKE e Reatards. Quintalate di attitudine e sostanza riversati in un long playing di breve durata, ma che in poco più di un quarto d’ora caga furiosamente in testa a tutto il corporate punk e ai palinsesti fatti di rockettino mainstream insipido alla virgin radio (dove non verranno mai passati) intervallati da ore di stupidi spot pubblicitari. Saints, Sonics, frammenti di Crypt Records, Munster, Goner, In The Red, Estrus e Killed By Death. A poco serve fare una analisi track by track, si fa prima ad ascoltare e a godere dei brani che a scriverne.

20 minutes è il tempo giusto per consumare un rapporto sessuale col rock ‘n’ roll più lercio pisciato negli ultimi sessanta anni. Astenersi dall’ascolto gente che ciancia di ruooooock e poi conosce solo i Queen, i Pink Floyd, i Ganzenròsis e i Coldplay (e va ai concerti dei Maneskin) questa roba non fa per voi e ci pensa lo stesso slogan del gruppo a tenervi lontani: “20 minutes live and get the hell out of here“. “Crawl” significa strisciare nel putridume dei bassifondi della storia di una musica DIY energica e fragorosa. Solo per veri arrapati.

 

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