Metalcore numetal francese, mincecore antifascista dalla California.
STONED
Gli Stoned sono un gruppo metalcore proveniente da Dreux, cittadina del nord della Francia, e festeggiano quest’anno i dieci anni della loro carriera essendo nati nel 2015. Nel 2023 esce il loro primo ep intitolato “Rebirth”, completamente autoprodotto e distribuito in maniera indipendente. I nostri hanno un suono metalcore che abbina potenza e melodia, hanno due cantanti che alternano molto bene le due fasi, quella più abrasiva e quella più melodica.
Gli Stoned hanno un bel tiro che li fanno assomigliare ai Trivium e ai Parkaway Drive, quell’approccio moderno ad un suono in bilico fra metal moderno, metalcore e una base comunque hardcore. Le loro canzoni hanno uno sviluppo mai scontato, sono sinuose e molto funzionali ai concerti, infatti gli Stoned negli ultimi tempi stanno suonando dal vivo e partecipano a molti concorsi musicali dell’underground francese e con il loro suono si scostano dalla media dei gruppi. “Rebirth” è un inizio molto valido e particolare, il gruppo ha delle potenzialità notevoli, hanno un qualcosa che riversano nel loro suono e lo fanno bene, rendendo l’ep molto godibile.
Nel loro suono si può anche trovare qualcosa del suono di certo metal dei primi anni duemila, quando si stava uscendo dalla sbornia del nu metal cercando di salvare le cose buone di quel suono per poter portare ulteriore freschezza al metal.
Gli Stoned sono il gruppo di provincia che lavora a testa bassa, con dedizione e volontà, riuscendo a sfornare cose ottime, attraversate da melodia e potenza. Li aspettiamo alla prossima prova.
HAGGUS
Terzo disco in questo 2025 per i californiani Haggus, il primo per la Tankcrimes, mitica etichetta estrema anch’essa californiana.
Gli Haggus sono uno dei maggiori gruppi americani di grindcore e mincecore ( marchio riservato Agathocles) con fortissime influenze punk hardcore, e vi faranno riconciliare con sonorità che sono state un po’ stuprate negli ultimi anni. “Destination extinction” è un deciso ritorno alle origini sonore del gruppo, e come affermato dal cantante mascherato Hambone in questa intervista sulla splendida newsletter Salvo che esplora metal e tanto altro da un’angolazione inedita https://salvo.ghost.io/destination-mincecore-haggus-interview-2025/?ref=salvo-newsletter, questo disco è stato scritto per chi ama il gruppo e lo segue da tanti anni, con riffs decisamente vecchia scuola.
Il risultato è un disco che ha quel magnifico sapore crossover fra vari generi del metal estremo, e suona carico e bellissimo. Un’altra cosa molto importante per il gruppo è l’antifascismo e la protesta politica ma non in maniera inutile, ci sono dei grandi spunti nei loro testi, spunti che contribuiscono ad arricchire un suono che è unico. I riffs, la ritmica e lo spirito portano gli Haggus molto vicini alla concezione crust della musica, ovvero fare una non musica molto carica politicamente per incentivare alla protesta e al pensiero critico in primis.
Certamente nel loro suono c’è moltissimo dei belgi Agathocles che sono il nume tutelare di questo suono, e lo stesso Hambone dice che sono stati per molto il suo gruppo preferito, e si sente specialmente in un disco come questo.
Gli Haggus sono un gruppo che ama anche spiazzare l’ascoltatore, nel senso che uno si aspetta magari del goregrind dritto per dritto e loro lo fanno anche, ma hanno un tiro totalmente differente, depurando il suono da quegli inutili eccessi che hanno contaminato il genere negli ultimi tempi, e vanno avanti con potenza per sottrazione, senza aggiungere nessuna inutile appendice.
In brani come “As hammer drops” gli Haggus mettono in mostra tutto ciò che sanno fare, ed è tantissimo, un qualcosa di estremo e solo loro. Grindocore, mincecore, crust e antifascismo, cosa volere di più ?