Vince (Vincenzo Pastano), con già dieci anni di carriera alle spalle (ai più sarà noto per essere il chitarrista di Luca Carboni), si presenta qui con Invisibili Distanze (Discodada Records), suo primo lavoro in veste solista.
Occhi Liquidi, con la sua dolcezza dilatata e crescente, apre l’opera tra tenui melodie e soffuse parole (il testo è scritto da Grazia Verasani) mentre In Questo Inferno Vero, dalla voce delicata (nascosta sotto le morbide note di chitarra), dà l’impressione di ondeggiare tranquilla in mezzo a un lago, tra sottili nebbie.
Invisibili Distanze, title track strumentale, trova rifugio nell’intimità e riflessività delle sue sonorità, accompagnandoci in un piacevole viaggio, costellato di semplicità e innocenza.
Disordine Universale, invece, inarca la schiena e deflagra, tra lunghi momenti di tranquillità e incisivi aumenti di forza e vigore, lasciandoci poi alla breve ed emotivamente intensa La Figlia Del Cosmonauta.
Come L’Autunno, prosecuzione del precedente pezzo, affascina e conquista nel profondo, con la sua voce quasi cantilenata (per certi versi simile ai Dredg più quieti e introspettivi).
Infine, La Lingua Ha Un Ricordo, con i suoi echi di chitarra, il leggero senso di inquietudine e le piccole visioni oniriche, cede il passo alla conclusiva Ruggine Sui Raggi Di Luna, strumentale giocato quasi completamente su tastiere e synth.
Vince convince. Uno sciocco gioco di parole che però ben descrive la realtà dei fatti.
Invisibili Distanze, disco delicato e raffinato, senza alcunché di fuori posto scorre agevolmente sul nostro stereo, senza mai presentare ostacoli. Il suono, seppur derivativo (l’Islanda dei Sigur Ròs è sempre dietro l’angolo), piace e conquista mentre la voce e i testi ben si intrecciano con le trame strumentali. Un lavoro interessante.
Tracklist:
01. Occhi Liquidi
02. In Questo Inferno Vero
03. Invisibili Distanze
04. Disordine Universale
05. La Figlia Del Cosmonauta
06. Come L’Autunno
07. La Lingua Ha Un Ricordo
08. Ruggine Sui Raggi Di Luna