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Recensione : Goath – IV: Silencing of the Prophets of Deceit

La benemerita Chaos Records fa uscire per il continente americano sotto licenza speciale dalla Ván Records il nuovo disco dei tedeschi Goath, intitolato "IV: Silencing of the Prophets of Deceit".

La benemerita Chaos Records fa uscire per il continente americano sotto licenza speciale dalla Ván Records il nuovo disco dei tedeschi Goath, intitolato “IV: Silencing of the Prophets of Deceit“. I Goath sono attivi dal 2015 e propongono un black\death metal devastante, influenzato dai pilastri del genere come Deicide, Slayer, Morbid Angel, Mayhem e Blasphemy.

Il suono di questo gruppo è malvagio e puro nella sua distorsione, le vibrazioni che emanano sono utili per aprire portali dai quali provengono esseri di altre dimensioni, e non sono entità ben intenzionate. Il gruppo di Norimberga è autore di un suono che satura l’ambiente, perfettamente in bilico fra violenza e una costruzione melodica delle canzoni molto valida, che è la vera struttura portante del gruppo, infatti il loro suono non è solo violenza, è presente un imponente lavoro di composizione per rendere la canzone migliore, e ci riescono molto bene. Ascoltare “IV: Silencing of the Prophets of Deceit” è un tuffo nelle emozioni dei dischi death metal anni novanta, quando la potenza era accompagnata da una narrazione sonora forte che rendeva il disco simile ad un film, da sentire e risentire dato che c’era sempre qualcosa da scoprire, e qui è proprio così.

Il suono dei Goath non è certamente una novità, ma è fatto in una maniera che pochissimi gruppi possono permettersi, con quel modo tedesco di vedere il metal che ci ha dato tante gioie in molti sottogeneri diversi. Questa loro quarta opera colpisce soprattutto per la loro bravura nel rendere il disco vario e sempre originale, mantenendo ferma la loro linea musicale che sta la centro della loro creazione artistica.

Il disco è incessante, incalzane come un assassino che ti insegue, parla di violenza, sangue, cose antiche e meno antiche e tiene sempre incollato l’ascoltatore alla musica.  I cambi di tempo, l’inserimento di linee melodiche diverse all’interno della stessa canzone, portano i Goath a fare pezzi come “Say it with a knife”, una traccia che potrebbe piacere agli amanti degli Slipknot come a quelli dei Morbid Angel, insomma uno spettro sonoro ampio. Inoltre il gruppo tedesco ha sempre avuto nei concerti il suo punto di forza, costruendo spettacoli violenti e graficamente impattanti, e questo loro pregio nasce dal disco che è concepito per uscire bene anche sul palco.

Certamente coloro che si credono i detentori della fiamma nera del metal, sia esso death o black, potrebbero criticare i Goath per non essere stretti osservatori della dottrina ortodossa, ma questo è un altro punto a loro favore. “IV: Silencing of the Prophets of Deceit” è un disco che è una nera gioia da ascoltare molte volte, un’opera che riconcilia con l’immaginario black\death, che i Goath interpretano molto bene. Nello scorrere del disco si possono sentire molte cose notevoli, ma il punto più importante è l’organicità del lavoro, un monolite che lascia molti punti che possono essere scalati per arrivare sulla cima per avere una vista più ampia sul loro nero regno. Nel lavoro si può anche notare che il gruppo ha anche potenzialità che si potranno ampliare in futuro se lo vorranno loro,  e una di queste possibili potenzialità è fare anche pezzi strumentali dato che nella coda finale di “Beneath the scum” esprimono molte capacità nella forma strumentale.

Questo è un disco che anni fa saremmo corsi a comprare al negozio di dischi, quel magnifico luogo che non esiste quasi più.

Goath – IV: Silencing of the Prophets of Deceit

Tracklist
1. Wherever He Takes Me 04:03
2. Silencing the Prophets of Deceit 03:45
3. Beneath The Scum 05:20
4. The Swarm 03:11
5. The Rivers Will Be Red 03:47
6. Cult Of Demise 03:01
7. Coitus Eden 03:46
8. Dogs Of Heaven 05:42
9. Say It With A Knife 02:54
10. Bite The Hand 03:47
11. Schwefeltaufe 14:22

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