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Recensione : Tre Allegri Ragazzi Morti – Nel Giardino Dei Fantasmi

I nostri ragazzi morti, a quasi vent'anni dal loro esordio, sembra non abbiano ancora perso nemmeno un colpo.

Tre Allegri Ragazzi Morti – Nel Giardino Dei Fantasmi

Con il precedente “Primitivi Del Futuro” (riproposto poi in versione dub con “Primitivi Del Dub”) i friulani Tre Allegri Ragazzi Morti (Davide Toffolo, Enrico Molteni, Luca Masseroni) avevano cambiato rotta in maniera netta e chiara (dal punk rock al reggae), dividendo il pubblico tra entusiasti e scettici.

Io, membro della seconda compagine, ci misi un bel po’ prima di riuscire a digerire il lavoro, ma, anche a metabolizzazione completata, rimasi sempre convinto che, rispetto ai dischi precedenti, il livello qualitativo si fosse abbassato.
Ora, però, a due anni di distanza, i tre musicisti ritornano con un nuovo album, Nel Giardino Dei Fantasmi, e, pur rimanendo spesso su territori reggae, aggiustano di molto il tiro, sfornando un lavoro caratterizzato da melodie, contenuti e idee così raffinate e curate, che tutte le imprecisioni e critiche del passato vengono meno.
L’album si apre con l’emotivo e viscerale incedere di Come Mi Guardi Tu (chitarra in singhiozzo, battiti di mani, venature blues) e il fresco e sognante sciogliersi de I Cacciatori (testo amaro, ritornello elettrificato, melodie solari).
Bugiardo, veloce, spigliata e dal testo pieno di rabbia, cede il passo al sapore agrodolce ed estremamente affascinante di La Mia Vita Senza Te e alla delicatezza (incorniciata da ritornelli avvolgenti) di Alle Anime Perse, mentre La Fine Del Giorno (Canto N°3), più cupa e scura, ipnotizza con la sua voce, le linee sinuose di chitarra e il ritmo scandito dal battere delle mani.
La Via Di Casa ci incalza con la sua chitarra elettrica in crescita nei ritornelli, aprendo al soffice suonare di Bene Che Sia (chitarra acustica, andamento lievemente ondeggiante) e all’alta frequenza di cori di E Poi Si Canta. < em>Il Nuovo Ordine, invece, volgendo lo sguardo a Oriente, propone sonorità lievemente più inusuali al trio e introduce la conclusiva, distesa e carica di genuinità Di Che Cosa Parla Veramente Una Canzone?.

I nostri ragazzi morti, a quasi vent’anni dal loro esordio, sembra non abbiano ancora perso nemmeno un colpo. Le chitarre elettriche lasciano molto più spazio a quelle acustiche, le sonorità si fanno più calme e pop, ma i contenuti e le idee continuano a essere molti. Undici nuove canzoni che, seppur apparentemente semplici e banali, racchiudono, invece, un universo carico di significati e poesia. Uno fra i loro dischi migliori.

Tracklist:
01. Come Mi Guardi Tu
02. I Cacciatori
03. Bugiardo
04. La Mia Vita Senza Te
05. Alle Anime Perse
06. La Fine Del Giorno (Canto N°3)
07. La Via Di Casa
08. Bene Che Sia
09. E Poi Si Canta
10. Il Nuovo Ordine
11. Di Che Cosa Parla Veramente Una Canzone?

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