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Recensione : The Queen Is Dead Volume 152 – The Chris Rolling Squad, Pulverin, Solaris

The Chris Rolling Squad offre un mix esplosivo di rock e punk. Scopri il loro terzo album "Damn you all to...hell" e lasciati travolgere!

The Chris Rolling Squad, Pulverin, Solaris

Cominciamo con psychobilly, rockabilly e punk rock, si continua con un’elettronica di origine sconosciuta, e finiamo con noise rock in italiano.

THE CHRIS ROLLING SQUAD

La provincia francese è uno luogo molto fecondo per quanto riguarda il rock and roll e le sue  tante derivazioni, abbiamo già sentito su queste pagine un gruppo come i Poste 942, che erano davvero potenti e piacevoli. “Damn you all to…hell” è il loro terzo disco dei The Chris Rolling Squad sulla lunga distanza su Cimex Records e Ghost Highway Recordings, ed è una miscela esplosiva di rock and roll, punk rock, blues punk rock, psychobilly e anche tanto hard rock. Il suono del trio francese di La Roche-Sur -Yon,dipartimento della Vandea, è una bollente miscela ad alto numeri di ottani di psychobilly, hard rock, blues e punkrock, fatto con una grandissima energia e un grande senso della melodia. Questo loro terzo disco è forse il più notevole della loro discografia, che era già di ottima qualità.

Il calore di questo disco ci riporta indietro a quel sentimento di hard rock abrasivo scandinavo degli anni novanta e duemila, quella onda che tra Gluecifer, Hellacopters ed altri sembrava aver riportato l’hard rock al centro della musica, per poi svanire e andare in dissolvenza.

Il vero suono hard rock con una grande influenza punk è un fiume carsico che ha continuato a scorrere nel corso degli anni, e non ha mai smesso di essere suonato almeno nei garage e nelle sale prove, per poi eruttare fuori come nel caso dei The Chris Rolling Squad, gruppo davvero notevole e con quel qualcosa in più che si nota fin dal primo ascolto. Il trio non percorre strade dritte e non compire scelte musicali facili, ma si impegna a fondo per cercare sempre la soluzione migliore e più abrasiva e ci riesce sempre.

Ad esempio un pezzo come “F-word song” è la migliore testimonianza possibile di come si possa mettere assieme rockabilly, hard rock e punk rock, e far filare tutto alla perfezione, con un’attitudine hardcore e una melodia bellissima.

Tutto il disco è pervaso da uno spirito speciale, e il suono dei The Chris Rolling Squad è una cascata di riffs ed una sezione ritmica senza pausa. Uno dei seri contendenti al disco più divertente e più rockabilly punk dell’anno. La provincia non si smentisce mai.

PULVERIN

“Mont pulverin society” è il nuovo ep del duo Pulverin, un caos messo in musica, musica che diventa altro, pubblicato su Bloodshed666 Records. I Pulverin sono un gruppo di vera avanguardia, il loro suono è una danza tribale senza pause, con stilemi del free jazz, del noise, qualcosa della house e della techno tribale, con un cantato quasi metal. Il duo la definisce modern hard dada dance music, e sicuramente qualsiasi cosa vogliano dire è azzeccata.

I Pulverin sono un gruppo che sa benissimo cosa fa e lo fa con la dichiarata intenzione di spiazzare l’ascoltatore ma anche sé stessi, creando un vortice musicale che diventa il portale per un mondo diverso, dove tutto cambia intimamente natura e la nostra percezione muta e diventa essa stessa smarrimento. La ricerca musicale del gruppo tedesco è molto profonda e tocca ambiti differenti della musica, partendo dal dark jazz, dove sono stati aiutati nella loro azione criminale e crimonogena da complici quali Teresa Riemann alla voce , Rieko Okuda al piano Antti Virtaranta al basso, veterani della scena jazz alternativa di Berlino.

Il disco è concepito come se fosse una registrazione dal vivo, e questo ep è la riproduzione fedele del caos energetico e psichico che generano i Pulverin, una delle rarissime entità musicali davvero anarchiche dentro e fuori che si possono ascoltare, ovvero un gruppo che produce un qualcosa al di fuori di qualsiasi mercato, un suono che esce come deve uscire, e non nasce per piacere, ma nasce per essere dinamite e scoppiarvi in faccia.

Un ep da sentire con attenzione, pubblicato da un’etichetta anarcho punk hardcore che ha compreso in pieno la natura dei Pulverin e quindi la loro essenza di pura anarchia tribale, con la loro dance altra, jazz da un’altra dimensione ritmica.

SOLARIS

Nuovo album dei romagnoli Solaris, il disco si intitola “…E alla fine della storia non c’è alcuna redenzione” ed esce per Bronson Recordings. I Solaris non sono il gruppo medio che fa musica che riesca ad attirare e a confermare i bias dell’ascoltatore che ne esce più rafforzato, qui siamo nel campo del reale in musica e che musica.

Il suono dei Solaris è un noise rock diretto a tagliente, con qualche concessione al grunge, cantato in italiano con testi che mettono a nudo le nostre debolezze e le storture del mondo là fuori. Il disegno sonoro del disco è debitore del noise rock in quota newyorchese, un suono che è abrasivo e taglia in maniera netta, non velocemente ma lo fa in maniera chirurgica e fredda, facendo scorrere molto sangue. I Solaris producono un disco che ha dei momenti di illuminazione assoluta come “Neutralità”, che narra come in un film la nostra caduta che ci accompagna ogni giorno, questa nostra fatica a vivere la nostra vita ed a interagire con quelle degli altri, ci manca la sincerità che andrebbe a buttar giù il costrutto che chiamiamo società.

I Solaris hanno sempre il tempo giusto, il loro italiano si sposa benissimo con il loro noise rock, con momenti di asfalto e poi aperture melodiche, con un clima generale che riporta a certi dischi indie anni novanta italiani che erano luce nelle tenebre. I Solaris non sono affatto un gruppo comune e lo dimostrano canzone dopo canzone, e i loro pezzi sono tutti curatissimi, c’è un grande lavoro di armonizzazione fra musica e parole, per creare un qualcosa che possa rimanere e non essere mero consumo.

Questo disco dimostra anche sia nella musica, come nei testi e nella bellissima copertina realizzata da  Matteo Bosi intitolato ‘Costellazioni #1’ si caratterizza per la sua matericità e l’uso di elementi come fotografia dipinta, legno, chiodi, corda e bitume, che la creazione umana è sempre più calda, fallace ma veritiera e aderente alla realtà. Un disco importante che cresce di volume ascolto, dopo ascolto, un disco duro e scomodo che non ti lascia come eri prima di sentirlo.

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