iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : The Strigas – A Poisoned Kiss To Reality

I The Strigas, con "A Poisoned Kiss To Reality", hanno prodotto un disco che, per le sue caratteristiche, potrebbe trovare interessanti sbocchi commerciali anche al di fuori della nostra penisola.

The Strigas – A Poisoned Kiss To Reality

Non sono certo passate ere geologiche da quando i dischi d’esordio delle band italiane venivano affossati da produzioni a dir poco amatoriali e da una tecnica strumentale dei singoli musicisti spesso opinabile.

Semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, questo ottimo primo full-length dei barlettani The Strigas dimostra ampiamente come, almeno in questo settore, il bel paese non rischia il default: A Poisoned Kiss To Reality è un prodotto impeccabile sia dal punto di vista formale sia da quello dei contenuti musicali.
Certo, se qualcuno si attende sonorità particolarmente innovative passi pure oltre, visto che i ragazzi pugliesi propongono un riuscito ed equibrato mix tra il gothic di matrice finnica e il post grunge, aggiungendovi una gradevole spruzzata di power melodico di scuola tricolore.
Sicuramente i The Strigas non sono i primi a proporre tutto ciò, ma quello che conta è come lo fanno, ovvero benissimo, in virtù di due doti che non si possono acquistare al primo discount all’angolo: un innato gusto melodico e un songwriting incisivo e baciato dal dono della sintesi; se poi a questo aggiungiamo una prova di precisione chirurgica da parte dell’intera band ed un cantante come Fabio Ficarella, dotato di una voce morbida quanto versatile, il risultato finale non può che essere oltremodo positivo.
I dodici brani che compongono A Poisoned Kiss To Reality sono relativamente brevi ma capaci di sviluppare melodie facilmente memorizzabili, pur senza scadere mai in melensaggini stile Him, tanto per essere chiari; anzi, i nostri premono sovente il piede sull’acceleratore mostrando un’anima sufficientemente metallica.
Se Until You Surrender e Sorrow Queen ci catapultano subito nella terra dei mille laghi, chi si attende di ascoltare un intero disco devoto ai già citati Him o ai Sentenced dovrà presto ricredersi non appena i barlettani cominciano a dare sfogo alla componente hard, che produce brani dall’enorme potenziale commerciale come The Box e Sometimes , sulla scia dei migliori Nickelback, o come la splendida Sweet Bitterness, che mostra chiaramente come anche gli immensi Alter Bridge siano parte integrante del background della band.
Fade Away chiude degnamente un lavoro che convince fin dal primo ascolto e, se vogliamo, l’unico punto interrogativo che resta è proprio quello relativo alla capacità dei brani di mantenere intatto questo appeal anche dopo ripetuti ascolti, alla luce della loro immediata fruibilità.
Ma non c’è alcun dubbio che i The Strigas, con A Poisoned Kiss To Reality, abbiano prodotto un disco che, per le sue caratteristiche, potrebbe trovare interessanti sbocchi commerciali anche al di fuori della nostra penisola.

Tracklist:
01. Alone
02. Until You Surrender
03. Sorrow Queen
04. Falling Down
05. Dream Again
06. The Box
07. Wrong
08. Sweet Bitterness
09. No Tomorrow
10. Sometimes
11. Waiting for Glory
12. Fade Away

Line-up:
Andrea Losappio – chitarra
Fabio Ficarella – voce
Ettore Dicorato – chitarra
Liboria Tesoro – basso
Francesco Sguera – batteria

THE STRIGAS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Noctu – Super Illius Specula

Super Illius Specula è probabilmente il punto più alto raggiunto finora da un musicista come Noctu, in grado di offrire oggi un doom estremo tra i più avvincenti e, allo stesso tempo, meno scontati in ambito nazionale.

Angmodnes – Rot of the Soul

Rot of the Soul è un album che conferma le qualità mostrate negli ultimi anni da parte degli Angmodnes, trattandosi di un lavoro di grande consistenza e molto curato nella sua resa sonora nonché un’esibizione di spiccata creatività compositiva, sintomatica del desiderio da parte della band olandese di non appiattire il proprio sound sulle posizioni già acquisite.

Post Luctum – Seasons Greavings

Se dal punto di vista musicale l’ep risulta davvero efficace e vario, avvicinandosi in certi frangenti ai mai abbastanza lodati Daylight Dies, fondamentalmente appare più ritmato e incalzante rispetto ai quanto offerto dai Post Luctum nei due ottimi full length realizzati in precedenza.