Se non sapessi cos’è potrei pensare che questo disco è l’ultima uscita degli A Tribe Called Quest, o forse Guru se fosse ancora vivo, o il ritorno dei De La Soul.
Ed invece questo disco fantastico è attuale, arriva dalla Francia ed è opera degli HornDogz, tre produttori mascherati da cani, figli illegittimi di George Clinton e del rap old school.
Eric “Shazzadelic” Rohner, Gilles “C- Freak” Garin e Rico “Adiko” Kerridge si conobbero molti anni fa nella Malka Family, gruppo funk rap fondato a Parigi nel lontano 1988.
Poi dopo attività varie i tre si sono riuniti nei Greements de Fortune, gruppo resident della trasmissione “Salut le Terriens”.
Nel 2010 il magnifico trio si ricongiunge e diventa la sezione fiati per la tournee francese di George Clinton, e il bassista Lige Curry in quall’occasione dà loro il soprannome HornDogz. Abbiamo qui recensito Movin’on, il loro primo singolo e, tra una tournee con Amp Fiddler e Tony Allen , hanno trovato il tempo per incidere questi quattordici pezzi facendo un disco che è un incitamento a muoversi a ballare e a vivere funk.
Ogni pezzo è gradevole, con un groove diverso e con mille contaminazioni, da Geroge Clinton, ai Beastie Boys, a cose più attuali oppure al funk anni novanta.
Davvero di una qualità superiore, il lavoro degli HornDogz colpisce per la sua godibilità e per la sua totale musicalità.
Fin dai tempi dei Malka Family, che sono stati uno dei migliori gruppi funk ed oltre degli anni novanta, questi ragazzi avevano il flow, ma non solo, poiché vi è dietro un amore particolare per la black music e per il funk non ortodosso, ma contaminato ed ancora più bello.
Disco enciclopedico di funk e di rap, ma come sempre per il funk, è meglio ascoltare che parlare.
Conferma della Francia come terra di mezzo per il funk rap, a una giusta distanza da America ed Europa.
Magnifique.
Tracklist:
1. Prelude
2. Paris
3. Movin’on
4. Rocksteady remix
5. People
6. Got to Blow
7. I know
8. In my Dna
9. Take my heart
10. Move on up
11. All about you
12. La trompeta o yo
13. The city of love
14. P is the people
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