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Recensione : Tape – Casino

Il nuovo capitolo dei Tape, introverso e pensieroso, si dimostra fin da subito decisamente affascinante e coinvolgente.

Attivi ormai da quattordici anni i Tape, formazione svedese composta da Johan Berthling, Andreas Berthling e Tomas Hallonsten, ritornano per Hapna Records con Casino, il loro sesto album. Il disco, delineando affascinanti paesaggi sonori incentrati su delicatezza ed emotività, si compone di sette brani a metà fra ambient e post rock.

La chitarra sinuosa di Seagulls, accompagnata da echi elettronici e scarne ritmiche, trafigge il cuore quando si intreccia con le note di tastiera, introducendo il lieve galleggiare autunnale di Repose (come stare in riva a un lago di prima mattina) e il pianoforte malinconico e avvolgente di Alioth.
Il timido procedere di Goemon, invece, delineando paesaggi brumosi, cresce lentamente acquistando coraggio, mentre l’intensa e corposa Craps, mostrando fin da subito maggior vigore ed intensità, lascia che a seguire sia l’onirico avvolgere, fatto di tastiere, chitarra e leggeri cori, di Merak.
Eagle Miaows, infine, con il suo leggero tepore, chiude l’album accarezzando con la sua morbidezza.

Il nuovo capitolo dei Tape, introverso e pensieroso, si dimostra fin dal primo momento decisamente affascinante e coinvolgente. I sette pezzi proposti, infatti, facendo della pacatezza e dell’emotività i loro punti di forza, scorrono uno dopo l’altro delineando paesaggi da sogno perfetti per la stagione autunnale che sta arrivando. Se amate riflettere ad occhi aperti e perdervi sotto un leggero strato di malinconia, non perdetevi questo Casino.

Tracklist:
1. Seagulls
2. Repose
3. Alioth
4. Goemon
5. Craps
6. Merak
7. Eagle Miaows

Line-up:
Johan Berthling
Andreas Berthling
Tomas Hallonsten

TAPE – Facebook

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