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Recensione : SONGS THE WEB TAUGHT US VOL. 17

Scopri le nuove uscite musicali tra doom psichedelico, indie rock, shoegaze e arcade punk: da LITANIA a Bravo Maestros, Alterna e oltre.

Bentornata, gentaglia di poca fede, eccoci qui riuniti per un nuovo appuntamento con “Songs The Web Taught Us“. Morto un Pap’occhio, qualche mese fa, se n’รจ fatto un altro, piรน conservatore di quello di prima (ed espressione dei tempi controrivoluzionari che questo sciagurato mondo sta attraversando, tra guerre e genocidi) e il vostro Reverendo, dopo aver benedetto l’opera di pace delle navi della Global Sumud Flotilla (che hanno provato a portare sollievo e solidarietร  attiva a una popolazione e una terra dimenticata da Dio e martoriata dalle forze colonialiste del Male) ha continuato a portare avanti il consueto tour mondiale di rosari e sermoni gospel in supporto alla musica del nostro vescovo (tra l’altro uscito, da poco, con un nuovo disco) e le sue suore groupies. Augurandoci che la parola “PACE” non resti negli annali della Storia come un’utopia irraggiungibile su questo pianeta, procediamo con una nuova infornata di di musica “altra” consigliata da ascoltare.

Freschissimo di uscita รจ l’album di debutto omonimo (pubblicato su Heavy Psych Sounds e Subsound records) dei LITANIA, progetto italo-serbo formato nel 2024 da Elisa De Munari (aka Elli De Mon alla voce, sitar, harmonium e dilruba) Marco Degli Esposti (chitarra e droni) Enrico Baraldi al basso e Vladimir Markoski (batteria e percussioni) e dedito a sonoritร  ribattezzate “Hindustan psychedelic doom“, miscelando strumenti e atmosfere della musica indiana con una solida e corposa struttura a base di doom-drone rock/metal, un abbinamento insolito ma, nel complesso,ย  convincente, per otto brani in cui gli incantesimi vocali intrisi di spiritualitร  – ispirati ai raga indiani – della De Munari/De Mon si intrecciano con una sezione ritmica potente e ipnotica e un songwriting cupo di stampo (imprescindibilmente) Sabbathiano e di altre band affini a quel mondo catacombale (Electric Wizard, OM). Un fiore aromatico – quello della copertina – dalla pesantezza mortifera, che racchiude un mรฉlange dove etereo e terreno si scontrano, rievocando rituali ancestrali in cui gli dei hindu battagliano con le messe nere di Belzebรน, generando una fusione intrigante.

Restiamo in ItaGlia con un altro gruppo formatosi, nel 2024, in quel di Biella, THE BRAVO MAESTROS, un trio (Matteo Buranello alla voce e basso, Davide Diomede alla chitarra e Luca Buranello alla batteria) che quest’anno ha sfornato il suo Lp d’esordio, “Keep it simple, stupid!“, uscito su Vina Records/Believe. La proposta dei nostri fa affidamento a undici brani che si reggono su un frizzante ed effervescente pot-pourri in cui si amalgamano power pop, indie/garage rock, melodie fresche e vivaci, attitudine scanzonata e chitarre allo stesso tempo “ballabili” e graffianti, beat e un pizzico di psichedelia. Parafrasando un tormentone di un vecchio spot di un (ex) notissimo marchio immobiliare, “vieni in auto o in torpedone, in bici o in carrozzella, ma vieni a Biella, ma vieni a Biella“, perรฒ stavolta per apprezzare la valida proposta dei Bravo Maestros.

Altro giro, altre “quote tricolori”. Questa volta ci trasferiamo nella capitale – e vicina di casa del Vaticano (a proposito, ma quando pagherร  finalmente le bollette e le tasse sui beni e gli immobili al popolo italiano come “risarcimento” per le continue ingerenze nella vita politica, economica ed etica del Bel Paese??? Misteri della fede…) Roma, dove troviamo gli ALTERNA, una band di recente formazione (nata dalle ceneri dai Bullet of noise) che vede nella line up il chitarrista e frontman Cristiano Lucidi (che da alcuni anni si รจ anche affermato sul web come apprezzato divulgatore musicale) Nicola Sabieski (basso, chitarra) e Davide Agostini (batteria) – con la supervisione di David Moretti – che รจ giunta alla pubblicazione, quest’anno, al suo debutto sulla lunga distanza con l’Lp “Tempo residuo elettrico“, uscito su Vrec records. L’anima sonora del combo romano affonda le radici e il cuore negli anni Novanta, quelli dell’alternative rock e nel movimento “grunge” esploso a Seattle: evidenti i riferimenti ispirazionali (Nirvana, Alice in Chains, Soundgarden, Smashing Pumpkins, ma anche i primi Marlene Kuntz) che si possono riscontrare durante l’ascolto degli otto (piรน una breve intro) pezzi contenuti in questo esordio. Testi riflessivi-introspettivi ed evocativi completano una proposta che trasuda passione e perizia tecnica. Inizio promettente: daje.

Dopo Roma, ci spostiamo un po’ piรน a Sud, precisamente a Salerno, cittร  in cui opera I’M THE VILLAIN, il moniker impersonato da Gianmario Galano (ex chitarrista che ha militato giร  in altre formazioni campane come Bidons, Fiori di Cadillac e When the clouds) che dal 2020, in pieno lockdown pandemico, ha dato vita a questo progetto sperimentale do-it-yourself che poi si รจ evoluto in una creatura dai contorni sonici new wave/shoegaze/dream pop. Dopo una manciata di singoli e un Ep, il nostro รจ finalmente giunto a pubblicare il suo primo vero full length, “This joyful nostalgia“, uscito quest’anno su Sputnik Music /Altafonte. Scritto, suonato e arrangiato interamente da Galano, il disco si staglia su orizzonti musicali disegnati da synth, drum machines vintage, chitarre e melodie vocali riverberate e sognanti che rievocano atmosfere care a Slowdive, Cure, Chromatics o Beach House. Da tenere d’occhio.

E chiudiamo il nostro viaggio trasferendoci nella vicina Spagna, terra spesso colpevolmente sottovalutata in fatto di rock ‘n’ roll perchรฉ ha diverse realtร  interessanti da offrire, e una di queste agisce nell’underground di Barcellona, i SISTEMA DE ENTRETENIMIENTO, un trio (composto da “Anna Banana” alle tastiere e drum machines, “Guixu” al basso e “Skiper” alla batteria) che fa “arcade punk”, unendo la passione per la controcultura (disegnano illustrazioni, hanno fondato fanzine e gestiscono la label indipendente Fast Food Records) gli anime giapponesi e i videogiochi arcade (e il loro mondo sonoro) delle vecchie salegiochi degli Eighties/Nineties all’urgenza espressiva dell’egg punk di matrice DEVO/Screamers. Canzoni fulminee “ludiche” racchiuse entro i due minuti, che suonano come la soundtrack di un anime ambientato in Catalogna, composte giocando alla saga di videogiochi picchiaduro “Tekken”, e il loro album/raccolta di recentissima uscita – composto da inediti e singoli non inclusi nelle precedenti release – si intitola “300 noches sin dormir” (letteralmente, “trecento notti senza dormire”, e dite la veritร : quanti/e di voi peccatori/trici non hanno mai fatto, almeno una volta nella vita, una maratona notturna giocando alle consolle di videogiochi, arrivando sfatti al mattino del giorno dopo, con le occhiaie che arrivano a terra?) co-pubblicato da Flexidiscos, Discos Banana e JGC. Se non li prendete come uno scherzo, potreste anche innamorarvi del loro sound, possono creare dipendenza!

Come sempre, cari discepoli/e, prendete e ascoltatene tutti, spargete il verbo e acquistate anche, se potete. Rito e ritmo. Fuzzamen!

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