Free Nelson Mandoom Jazz – The Shape Of Doomjazz To Come / Saxophonus Giganticus
I Free Nelson Mandoom Jazz propongono un’inedita forma di jazz doom con robuste dosi di be bop.
I Free Nelson Mandoom Jazz propongono un’inedita forma di jazz doom con robuste dosi di be bop.
E’ con un certa emozione che metto sul piatto del mio giradischi questo sette pollici prodotto da Area Pirata.
Da una band proveniente da Anversa era più che lecito aspettarsi che ci venisse regalato un piccolo diamante, e The Other Sight non tradisce le attese.
Forse la definizione migliore è fusion, che mai come in questo caso è un passaporto verso la liberta compositiva più che uno steccato di genere.
Stoner doom annichilente, per il secondo bellissimo album della band toscana.
Per questa puntata del podcast reggae di In Your Eyes abbiamo un ospite davvero speciale, Davide Cedolin, ovvero uno dei Japanese Gum, ovvero Lessismore, ovvero Garage 1517.
Chi volesse ascoltare ancora del black capace di unire melodia, ferocia e tecnica sopraffina, provi a distogliere lo sguardo dai soliti nomi, invero piuttosto imbolsiti, dando una possibilità ai Dunkelnacht.
Le melodie sono tutte dei bei ganci senza che ci sia una spasmodica ed ansiogena ricerca del ritornello perfetto
Anche se solo per una ventina di minuti gli Storm Cry dimostrano che c’e’ ancora voglia di suonare classical swedish death.
Dom Vampyr regala una mezz’ora scarsa di musica assolutamente piacevole, purchè non si faccia l’errore di attendersi qualcosa che assomigli al funeral come lo intendono i veri appassionati; sgombrando il campo da questo equivoco, l’operato di Belial si rivela, invero, del tutto apprezzabile.
Dalla musica che compone si può facilmente dedurre da dove deriva il nome del gruppo, Kaleidoscopic, ovvero un unione e rivisitazione continua di metal, noise e hardcore.
Grande prova della band campana, con un album di melodic prog metal dalla classe sopraffina che farà parlare di sè anche fuori dai patri confini.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
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In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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