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Recensione : Muddy Worries – Third Degree

All'estero farebbero ponti d'oro per loro, non fare l'errore di perderveli.

Muddy Worries – Third Degree

I Muddy Worries per me rappresentano un’enigma. Ho avuto la fortuna di recensire il loro primo 7″, di vederli dal vivo e di conoscerli personalmente e grazie a questa conoscenza di poter ascoltare in anteprima i pezzi di questo disco.

A quanto riferitomi dalla band stessa nessuno sembrava volersi “prendere la briga” di pubblicarli e questo li stavo portando verso un abbandono del progetto in quanto non esattamente convinti della bontà dello stesso, sono pure modesti i ragazzi bontà loro.

Ma perdio abbiamo una band italiana che se la può giocare benissimo anche all’estero – forse l’unica assieme ai Gentlemens – un gruppo che suona bene, che ha idee e che le sa brillantemente trasporre, eclettica e preparata e non ci vogliamo sporcare le mani a produrli e supportare?

Alla fine – grazie all’intraprendenza degli amici di Araghost Records – questo disco ha finalmente visto la luce e fidatevi è davvero bello, bellissimo.

Si parlava di eclettismo e quindi eccone un campionario: Why Don’t You Twist Me ha la foga dei Dream Syndicate più acidi e meno roots mentre Third Degree e Shamless Love rimandano ad una certa new wave tipo Red Lorry Yellow Lorry ma sgravata dall’enfasi di questo tipo di band, enfasi che, va detto fra noi, a me non è mai dispiaciuta, ma sto andando pericolosamente fuori tema. Ma le frecce nella faretra dei Muddy Worries non finiscono certo qui e quindi That Train suona come i R.E.M. più anfetaminici di quando ancora erano nell’orbita della IRS ed a tratti come i Violent Femmes mentre I’m Waiting ha atmosfere malsane alla Birthday Party.

Se tutto aleggia lo spirito benevolo/malevolo di Jeffrey Lee Pierce e di Lux Interior a garanzia che si tratti di un disco che ogni amante del miglior rock’n’roll italico e non solo dovrebbe fare proprio e farlo subito. Sia chiaro io sono un fan e molto probabilmente questa mia recensione sarà sicuramente viziata da un trasporto che può apparire eccessivo ma sfido chiunque ad ascoltare Third Degree e a non trovarlo quantomeno interessante.

E ora, come direbbe Buzz Lightyear, “Verso l’infinito e oltre”.

Track List
1) Why Don’t You Twist Me,
2) Bad Dream,
3) Third Degree,
4) That Train,
5) I’m Waiting,
6) My Smile,
7) Shamless Love,
8) Lonely Guy

Etichetta Label: Araghost Records

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