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Recensione : King Of The Opera – Driftwood

I King Of The Opera, proseguendo sul percorso fatto di sperimentazione ed esplorazione sonora iniziato con il precedente disco, danno vita a un ep interessante e coinvolgente.

King Of The Opera – Driftwood

I King Of The Opera di Alberto Mariotti (già noto ai più sotto il nome di Samuel Katarro), ritornano, a circa un anno di distanza dall’ottimo Nothing Outstanding, con il breve ep Driftwood. Il lavoro, coprodotto da Andrea Rovacchi (Julie’s Haircut) e incentrato sul tema della deriva fisica e interiore, si compone di un unico brano suddiviso in tre parti.
Il punto di partenza è il leggero e pacato muoversi di Colours And Lights (un timido drone alle spalle a delineare un orizzonte lontanissimo; voce, chitarra e pianoforte in primo piano a dar un senso di fragilità e solitudine), mentre il cuore dell’opera è il lento e inesorabile crescere di I Remember Something che, una volta preso vigore, non ci abbandona più. Counting Shadows, infine, con la sua ipnotica melodia di pianoforte, lascia la presa solo nella parte conclusiva, riportandoci in uno stato di calma vicino (ma diverso) a quello iniziale.
I King Of The Opera, proseguendo sul percorso fatto di sperimentazione ed esplorazione sonora iniziato con il precedente disco, danno vita a un ep interessante e coinvolgente. I tre brani presentati, infatti, se a una prima impressione potrebbero sembrare abbastanza anonimi, una volta compresi e metabolizzati, rivelano un’anima e un contenuto di indiscutibile spessore.

Tracklist:
01. Colours And Lights
02. I Remember Something
03. Counting Shadows

Line-up:
Alberto Mariotti
Wassilij Kropotkin
Simone Vassallo

KING OF THE OPERA – Facebook

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