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Recensione : Karenina – Il Futuro Che Ricordavo

Un disco dal sapore dolce, ma ancora (a tratti) acerbo, dove agli echi di Marta Sui Tubi e Giuliano Dottori si contrappone una personalità in via di definizione

Karenina – Il Futuro Che Ricordavo

I Karenina (Francesco Bresciani, Francesco Zini, Giuseppe Falco, Ottavia Marini, Enrico Brugali), già Triste Colore Rosa, debuttano sulla lunga distanza con questo Il Futuro Che Ricordavo. Il disco, uscito per Myplace Records e registrato da Paolo Pischedda (Marta Sui Tubi), si compone di dieci tracce, ondeggianti tra il pop più solare e il rock più spettinato.

Ad aprire ci pensa la sottile e trasognata dolcezza di Chiara Lavora In Politica che, una volta entrata in circolo, esplode in chitarre graffianti e nervose (all’opposto della successiva Le Macchine Da Scrivere che, composta e ordinata, avvolge con la sua tenerezza di chitarre, violoncello e xilofoni). Il Giorno Più Bello parte acustica per poi aggiungere palate di energia, scorrendo fresca e vivace fino alla ben più vigorosa e tesa Il Futuro Che Ho Dimenticato (pochi attimi di quiete in mezzo alla tempesta). Soffiaci Sopra alleggerisce la situazione riportandosi su binari pop distesi e solari (anche se qualche schitarrata a spettinare non manca), lasciando a Tutto Il Freddo il compito di cullare e avvolgere con il suo tepore e i suoi piacevoli quanto improvvisi crescendo. Oltre Tutto Questo, canzone malinconica e lenta, si chiude su sé stessa, tra batteria, rade note di chitarra e pianoforte, mentre Colore consola con la sua allegria. Come Esther Greenwood, infine, frizzante e ammiccante (nonostante le parole ben poco solari), colpisce con la sua più che piacevole melodia (tra dinamiche crescenti), lasciando spazio alla conclusiva Gli Anni Del Piombo che, partendo da note di chitarra e cantato quasi cantilenato, scorre rapida ed esplosiva.

Con questo disco i Karenina potrebbero mettere a segno un ottimo colpo, ma l’impresa sfugge per un soffio. Alle più che convincenti canzoni pop (Le Macchine Da Scrivere, Soffiaci Sopra, Tutto Il Freddo, Come Esther Greenwood) si affiancano, infatti, momenti meno efficaci (Colore, Chiara Lavora In Politica, Il Futuro Che Ho Dimenticato).

Un disco dal sapore dolce, ma ancora (a tratti) acerbo, dove agli echi di Marta Sui Tubi e Giuliano Dottori si contrappone una personalità in via di definizione; non resta che aspettarli fiduciosi alla prossima occasione.

Tracklist:
01. Chiara Lavora In Politica
02. Le Macchine Da Scrivere
03. Il Giorno Più bello
04. Il Futuro Che Ho Dimenticato
05. Soffiaci Sopra
06. Tutto Il Freddo
07. Oltre Tutto Questo
08. Colore
09. Come Esther Greenwood
10. Gli Anni Del Piombo

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