iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Kaptain Preemo – Kaptain Preemo

Molto più e molto meglio di un semplice gruppo psychedelico

Kaptain Preemo – Kaptain Preemo

Tra le varie cose che faccio per sostenere la scena, e per mio parere personale, c’è anche quella di collaborare con una trasmissione che va in onda su di una web radio.

Il programma si intitola Search & Destroy (gran bel nome) ed è condotto in maniera assai poco professionale ma in compenso trasmette grande musica e chi lo fa è talmente simpatico e propositivo da rendere il tutto una gran figata. Tutto ciò ovviamente mi stimola tutte le settimane a curare un mio piccolo spazio.

Questo spazio con il tempo è stato nominato quello dell’autarchia ed il perché è presto spiegato, ogni sette giorni propongo un pezzo di un gruppo italiano. Ieri, rispetto a quando sto scrivendo, ho (abbiamo) proposto i Kaptain Preemo e parlandone li abbiamo massacrati per la copertina, per il logo e per il loro aspetto molto freak, in realtà quella nei confronti dei lungo criniti è tutta invidia. Ma una volta ascoltato il pezzo i conduttori si sono dovuti ricredere e definendomi per le mie scelte una garanzia hanno riconosciuto le qualità della band. E loro hanno avuto l’occasione di ascoltare un solo pezzo mentre io li posso giudicare avendo avuto il privilegio di aver gustato per intero questo loro ottimo esordio.

Ma parliamone più diffusamente dei Kaptain Preemo che si definiscono, e sicuramente vengono definiti, una band psychedelica ma che a mio modesto avviso sono molto più di questa semplice e comoda definizione. Cominciano a dare un’idea all’ascoltatore su cosa andrà a sentire cominciando dal secondo brano I’ve Never Sold My Soul To Satan , il primo è solo una semplice intro, brano che secondo me ricorda molto il miglior hard rock non essendo né opprimente né prolisso.

I pezzi successivi Cosmic Plastic Lady e Who’s Who sono molto sognanti ed eterei, anche se al loro interno non mancano repentine accelerazioni. Drugs Are Working è una canzone che oltre ad avere un gran titolo e di per sé bella assai, io la trovo quasi pop e di derivazione vagamente inglese con quel tocco di shoegaze alla Ride, a seguire si trova il pezzo più breve e più garage del disco I’m Gonna Save You Bobby. Magic Hangover è invece un pezzo che ricorda gli Stones dei primi anni ’70. Chiude il tutto Diamond Shade un’ottima cavalcata psychedelica che si incarica di mettere la parola fine ad un album davvero molto interessante. Bene a questo punto spero di aver motivato chi ha letto questa righe ad ascoltare il gruppo in questione visto che si tratta di un combo autore di una proposta molto variegata e stimolante.

Dai ragazzi se avete ascoltato il podcast del programma nel quale vi abbiamo definito, bonariamente, dei disgraziati spero che con questa mia recensione lusinghiera di essermi fatto almeno in parte perdonare.

 

ETICHETTA: Retro Vox Records

TRACKLIST
1) Into The Pentagram,
2) I’ve Never Sold My Soul To Satan,
3) Cosmic Plastic Lady,
4) Who’s Who
5) Drugs Are Working,
6) I’m Gonna Save You Bobby,
7) Magic Hangover,
8) Diamond Shade

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Muddy Worries Fucked Up

Muddy Worries Fucked Up

la vera forza dei Muddy Worries è quella di essere poliedrici, di saper contaminare le loro canzoni con varie influenze restando assolutamente credibili.