Where She Wept – Marrow
Gli statunitensi Where She Wept, al loro terzo album, propongono un gothic doom sulla nobile scia della sposa morente.
Gli statunitensi Where She Wept, al loro terzo album, propongono un gothic doom sulla nobile scia della sposa morente.
Redemption è un lavoro con luci e ombre equamente suddivise ma che si colloca innegabilmente come uno spartiacque nella carriera degli A Young Man’s Funeral
Un ritorno gradito e tutt’altro che superfluo per una band che potrebbe ricavare oggi quelle gratificazioni che forse non ha ottenuto nella prima fase della propria carriera.
Exilia – Chiavari 12 Luglio 2014: Non sempre il caso gioca dei brutti scherzi, come troppo spesso accade: trovandomi di passaggio a Chiavari lo scorso 12 …
Molto valida l’idea della Debemur Morti di abbinare in questo split album due realtà che, muovendosi da punti di partenza piuttosto lontani tra loro,sono approdate con il tempo a sonorità relativamente vicine, non solo per attitudine sperimentale.
Celestite, ultimo lavoro dei Wolves In The Throne Room, spiazzerà non pochi fan della band visto che, per l’occasione, i fratelli Weaver si sono presi il lusso (ed il rischio) di dare un seguito in veste ambient al precedente album “Celestial Lineage”.
Pur non abbandonando la versatilità messa in mostra in questo lavoro, una svolta più decisa a favore di uno specifico indirizzo stilistico, preferibilmente quello dai toni più oscuri e diretti, potrebbe consentire ai comunque bravi In My Shiver di compiere il definitivo salto di qualità.
I diciotto minuti di Ulvaja non deludono, mostrandoci una band che, nonostante il lungo silenzio, appare ancora in grado di lascare il segno con il suo death doom plumbeo ma contrassegnato da ampie aperture melodiche.
Un EP davvero coinvolgente, composto da un musicista che, a giudicare dalle premesse, possiede tutti i numeri per lasciare in un prossimo futuro un segno tangibile nella scena metal tricolore.
“Pessimistic Outcomes” è un ottimo disco e rappresenta un ulteriore passo avanti per i Wrong, che vanno apprezzati per la voglia di non appiattirsi su canovacci particolarmente scontati
“Concrescence of the Sophia” è una nuova imperdibile ed allucinata discesa nelle acque plumbee di un’oscura e silenziosa caverna priva di sbocchi.
L’ascolto di Vol. I è un esperienza decisamente appagante, anche se non adatta a qualsiasi tipo di orecchio.
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