iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : In My Shiver – Delicate Poison

Pur non abbandonando la versatilità messa in mostra in questo lavoro, una svolta più decisa a favore di uno specifico indirizzo stilistico, preferibilmente quello dai toni più oscuri e diretti, potrebbe consentire ai comunque bravi In My Shiver di compiere il definitivo salto di qualità.

In My Shiver – Delicate Poison

Con il loro secondo album i marchigiani In My Shiver si ripropongono al pubblico metal con un’opera di non semplicissima decrittazione.

Delicate Poison è in effetti il titolo ideale per un lavoro che passa con grande disinvoltura e buona fluidità da sonorità più suadenti, che vanno a lambire il post metal, a sfuriate in blast beat che comunque non risultano mai fine a se stesse, restando saldamente ancorate ad una struttura melodica portante.
Affiorano talvolta momenti riconducibili a certo depressive, ovviamente non quello dai toni esasperati bensì la sua versione più edulcorata e darkeggiante e non mancano neppure passaggi che, invece, riportano a un black avanguardista ed atmosferico con aperture melodiche facenti capo agli ultimi Katatonia (come nell’opener Closed View).
La ricerca di una costante progressione all’interno dei singoli brani, se da un lato deve essere applaudita a prescindere, d’altro canto rende talvolta la proposta troppo frammentaria; lo stesso ricorso alle clean vocals mostra in più di un’occasione la corda, in quanto non sempre all’altezza della prestazione strumentale.
Meglio, allora, quando il suono si fa parzialmente più diretto, con diversi richiami ai Forgotten Tomb (Liquid Hour) e maggiormente ammantato di una sua affascinante patina oscura (Into the Gray Line)
Delicate Poison è un disco ampiamente sufficiente ma che potrebbe aspirare all’eccellenza se fosse solo maggiormente organico e orientato in maniera più decisa allo sviluppo dei brillanti spunti che vengono esibiti; un brano come Empty Wealth si rivela emblematico riguardo all’attitudine del trio marchigiano, che alterna momenti davvero ottimi, in particolare quelli più black-oriented, a qualche fase interlocutoria di troppo.
La stessa cover di Lullaby dei Cure, posta in chiusura dell’album come bonus track nella sua versione in download, si discosta lodevolmente dalla versione originale così da non apparirne una semplice rilettura didascalica, e per certi versi è la riprova di un modus compositivo senz’altro non banale ma che, anche in questo caso specifico, pare quasi eccessivo nella sua ostinata ricerca di un approccio non convenzionale.
Pur non abbandonando la versatilità messa in mostra in questo lavoro, una svolta più decisa a favore di uno specifico indirizzo stilistico, preferibilmente quello dai toni più oscuri e diretti, potrebbe consentire ai comunque bravi In My Shiver di compiere il definitivo salto di qualità.

Tracklist:
1. Closed View
2. False
3. Liquid Hour
4. Into the Gray Line
5. Drain
6. Empty Wealth
7. Lullaby (bonus track)

Line-up:
Lux Occulta – Bass
Mkh979 – Drum programming, Guitars, Vocals
Asha – Guitars

IN MY SHIVER – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.

Noctu – Super Illius Specula

Super Illius Specula è probabilmente il punto più alto raggiunto finora da un musicista come Noctu, in grado di offrire oggi un doom estremo tra i più avvincenti e, allo stesso tempo, meno scontati in ambito nazionale.