Slivovitz – All You Can Eat
Slivovitz – All You Can Eat: In questa civiltà fatta di tanto a poco o di poco a tanto, il valore delle cose si è perso, come negli all you can eat c…
Slivovitz – All You Can Eat: In questa civiltà fatta di tanto a poco o di poco a tanto, il valore delle cose si è perso, come negli all you can eat c…
Ambizioso progetto di tre torinesi, che mischiano generi in apparenza distanti ma resi vicini e piacevoli dalla loro bravura.
Partendo da questi punti di partenza H –Ci sviluppa un’elettronica molto godibile ed ai confini dell’ambient, composta usando gli stilemi del jazz,
Split in cassetta di altissima qualità, direttamente dagli abissi di un inferno che striscia nel sottobosco musicale, e che fortunatamente non ci lascia mai, grazie ad etichette come la Diazepam.
Cii sono opere come questa che possiedono oggettivamente qualcosa in più.
Con questo concerto I Carnival si confermano come una delle realtà più interessanti nel sottobosco indie italiano. Dovete solo sentirli e poi vedrete che non vi lasceranno indifferenti, soprattutto dal vivo.
Signals è un disco di grande classe e perizia, un saggio elettronico di gran godimento e varietà.
La produzione è sontuosa e tutto funziona alla perfezione, e il quartetto di Portland ci regala la sua migliore prova.
Un insieme coerente e molto piacevole di funk asiatico degli anni sessanta e settanta, di groove molto ben composti e suonati.
West End Coast è Londra che si incontra con la California più ariosa e diversamente rock, con mille cose da notare e da sentire e risentire, per un pezzo unico difficilmente imitabile.
Hugomorales è semplicemente un bel disco fatto con passione e voglia di dire cose anche importanti senza appesantire troppo.
Il disco è un piccolo capolavoro, un compendio di come si produce musica non facile ma di enorme valore.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora