dal 1999

Recensione : Hero’s Fate – Human Tides: Black Light Inception

Human Tides: Black Light Inception è un lavoro nel quale la ritmica del death di matrice scandinava si amalgama in maniera mirabile con melodie di rara bellezza e, in certi casi, dallo struggimento prossimo al doom.

Hero’s Fate – Human Tides: Black Light Inception

Riprendiamo in esame un disco uscito nel 2012 ma che, a quanto pare, non ha avuto il risalto che avrebbe meritato.

Come da copione accade sempre più spesso che certe esibizioni di mediocrità vengano promosse alla stregua di capolavori imperdibili, da parte delle etichette che le immettono sul mercato, mentre opere di questa levatura riescono a vedere uno spiraglio di luce solo grazie alla tenacia ed al passaparola degli appassionati più curiosi.
Provo, nel mio piccolo, a rimediare a tutto ciò dicendo subito che il full-length d’esordio dei giovani tedeschi Hero’s Fate è uno dei dischi più belli che abbia avuto modo di ascoltare in tempi recenti: se qualcuno pensava che il death melodico avesse esaurito la sua spinta propulsiva con il fisiologico affievolirsi dei suoi portabandiera storici, evidentemente si sbagliava di grosso.
Human Tides: Black Light Inception è un lavoro nel quale la ritmica del death di matrice scandinava si amalgama in maniera mirabile con melodie di rara bellezza e, in certi casi, dallo struggimento prossimo al doom.
Premesso che in questa raccolta di brani non c’è un solo episodio che non sia degno di attenzione, alcuni di essi rifulgono come gemme splendenti in un contesto che gode già di una brillantezza diffusa: Drowning In Sorrow possiede una linea chitarristica che resta impressa in maniera indelebile e la successiva Apathy non è assolutamente da meno.
Dead Waters è una traccia strumentale di grande eleganza, mentre Masks si annuncerebbe come l’apice qualitativo del disco se non fosse superata dalla successiva The Absence Of Light, che regala sei minuti di intense emozioni con la sua alternanza tra passaggi acustici e sfuriate strumentali, comunque sempre racchiuse in un malinconico involucro melodico.
Tranquility chiude l’album dopo un’ora di assoluto appagamento e un titolo del genere sembra quasi un doveroso omaggio, anche se magari non del tutto voluto, alla band che più di altre ha delineato le coordinate stilistiche di questo genere.
Il supporto e la divulgazione da parte degli appassionati è doveroso, perché gli Hero’s Fate, a giudicare dallo spessore del loro esordio, sono già andati ben oltre il ruolo di umili ed ossequiosi discepoli.

Tracklist :
1. Invoking the Doom
2. Blood Will Never Run Dry
3. Drowning in Sorrow
4. Apathy
5. Dead Waters
6. Faceless
7. I Am King
8. Masks
9. The Absence of Light
10. Surrogate of a New World
11. Dawn of the Black Light
12. Tranquility

Line-up :
Jasper Voigt – Bass
Rene Neubauer – Drums
Fabian Knuth – Guitars
Felix Kröpelin – Guitars
Jan Fellberg – Vocals
Jan Vollbehr – Guitars

HERO’S FATE – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

THE HIP PRIESTS – RODEN HOUSE BLUES

Non sbagliano un colpo gli inglesi Hip Priests, quintetto attivo dal 2006 e quest’anno giunto a pubblicare il suo quinto studio album, scritto durante il periodo pandemico, “Roden House Blues” (titolo che prende il nome dal luogo in cui la band prova) uscito a inizio

“La scimmia sulla schiena” di William Burroughs, edito da Rizzoli

La scimmia sulla schiena di William Burroughs

Uscito in America nel 1953, Burroughs iniziò a scrivere “La scimmia sulla schiena” a Città del Messico, dove rimase dal ’48 al ’50 frequentando l’Università del Messico per studiare la storia azteca, la lingua e l’archeologia maya.

Corey Taylor – CMF2

Corey Taylor: Una carriera solista che sta assumendo sempre più importanza e spessore musicale.

Scientists, due date in Italia

Le leggende garage/blues/punk/swamp-rock australiane Scientists saranno prossimamente in Europa per una tournée a supporto del loro ultimo studio album, “Negativity“, uscito nel 2021 e registrato dalla line up del periodo 1981-1985, composta dal frontman cantante/chitarrista Kim Salmon, il chitarrista Tony Thewlis, il bassista Boris Sujdovic