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Recensione : Gazebo Penguins – Legna

Gazebo Penguins - Legna: I Gazebo Penguins (Piter, Capra e Sollo, power trio decisamente eccentrico e suis generis nato tra Corr...

Gazebo Penguins – Legna

I Gazebo Penguins (Piter, Capra e Sollo, power trio decisamente eccentrico e suis generis nato tra Correggio e Zocca), ritornano con otto nuove canzoni (Legna), cantate in italiano (il precedente album “The Name Is Not Named” era in inglese) e uscite per To Lose La Track. E’ solo mezz’ora di musica, ma la capacità evocativa, unita a melodie energiche e coinvolgenti, rende il lavoro decisamente interessante.

Ad aprire il disco c’è Tram Delle Sei che, tra fragore ritmico e sferzate di chitarra, galoppa a cavallo di un testo tanto semplice quanto espressivo, venato di esistenzialismo, schiantandosi poi nel finale, esplodendo. Dettato riesce ad essere ancora più tesa, grazie alle melodie ruvide e squadrate che quasi ricordano il noise-post punk dei primi Teatro Degli Orrori mentre Senza Di Te, con Jacopo Lietti (Fine Before You Came) alla voce, riporta indiscutibilmente alla mente proprio la sua band, tra venature terribilmente malinconiche e un ritornello che entra dritto in testa per non schiodarsi mai più: “senza di te ho perso un po’ di ilarità, berrò di più per annegare la città”. Frate Indovino torna ad essere più vivace e luminosa, con gli strumenti nervosissimi e inquieti (vedi il cuore della canzone) mentre Troppo Facile gioca su chitarre e tamburi singhiozzanti per tessere un tappeto sonoro succulento e ipnotico (quasi danzereccio), fino a irruvidirsi e a sprofondare in un oceano di distorsione. Ci Mancherà scorre allucinata come se suonassero Shellac o One Dimensional Man (old style), tra una batteria persistente e chitarre aspre e affilate, lasciando a Cinghiale il compito di rincarare ulteriormente la dose e di schiacciarci completamente sotto il suo muro sonoro (più lento ma infinitamente più denso e spesso). Infine, 300 Lire conclude con il suo essere, in fin dei conti, leggera e melodica (nonché tremendamente malinconica, colpa delle parole): ‘non mi hai mai visto in un film tra i tuoi eroi’.

Il power trio trionfa. Scrive un disco genuino, sincero e onesto. Le canzoni hanno un’anima e conquistano, mentre le melodie, mai banali o scontate, colpiscono positivamente (soprattutto se abbinate ai testi, sicuramente coinvolgenti). La scelta della lingua italiana è decisamente cosa gradita. Ascoltare per credere.

TRACKLIST:

01. Tram Delle Sei
02. Dettato
03. Senza Di Te
04. Frate Indovino
05. Troppo Facile
06. Ci Mancherà
07. Cinghiale
08. 300 Lire

 

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