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Recensione : Eerie Wanda – Pet Town

Le sciamaniche intuizioni segrete di Marina Todic, ispirate dal proprio stato d'animo, appaiono nel suo mondo creativo come suggerite da dimensioni sconosciute, pronte ad essere mediate e raccolte trovandosi giusto in un luogo ideale; in questo caso la sua calda dimora, guscio ricettivo e punto fermo che l'ha vista crescere interiormente dinnanzi a difficoltà affrontate con successo! PET TOWN, un album irrinunciabile, come se vi offrissero una fetta di luna.

Eerie Wanda – Pet Town

Se il mondo è ricco di coincidenze strane, non è forse così strano che Jasper Verhulst, il bassista di Jacco Gardner, abbia scoperto le songs di Marina Tadic, e con l’aiuto degli amici e gregari di Gardner, Bram Vervaet alla chitarra e Nic Niggebrugge alla batteria, abbia inoltre prodotto, a cavallo della Beyond Records, e fatto parte del quartetto che con “HUM”, del 2016, debuttava col nome di Eerie Wanda, forte di tale sodalizio artistico.

Nel 2019 ecco apparire il sequel, “Pet Town”: una manciata di canzoni dettate dall’umore personale della vocalist e autrice Marina Todic, in mood solitude, ed anche qui sembra che le cose funzionino decisamente bene, regalandoci un altro viaggetto sonico di particolare fattura minimal.

Cosa si ricava dall’ascolto di “Pet Town”.
L’album è coeso nel sound, la verve stilistica acustica imperversa dolce ed equilibrata e le canzoni sono tutte affabili nella loro durata media di circa tre minuti. Il segno fanciullesco emana soffusa gioia compositiva, la corporatura richiama ad andature da folk song e dal soffice impatto, intinte come sono, a piccole dosi, talvolta di psichedelia, di sixties armonie, di un estro non eccessivamente naif seppur malinconico e sognante, comunque raccolto e votato ad una passionale intimità.

Il candido calore pop dominante reca con sé parimenti una patina di oscurità che emerge dalla efficace produzione di Jasper Geluk, donandole quell’aspetto scarno e volutamente nostalgico costruito per ciascuna song, quale consapevole impronta che rende il lavoro decisamente interessante e neppure privo di nascoste bizzarrie (o colpi di classe) sonore che saltano fuori sovente, imprimendo maggior spessore alla musica, bella davvero, che viene rilasciata circondata da un alone di ampia risonanza per il sopravvento introspettivo.
La voce si esprime con alta professionalità creando un feeling perfetto con il raffinato, evocativo lavoro strumentale a supporto; la batteria viene sostituita con battiti di mani, snaps di dita e una drum machine Roland-CR 78, ed il risultato è sinceramente affascinante.
Registrato praticamente nelle proprie case, passandosi i pezzi via internet, sebbene il trio in organico, Jasper Verhulst, Jeroen de Heuvel e la Tadic, risieda in diverse città d’Olanda non lontanissime l’una dall’altra. “Ho scritto le canzoni in un periodo della mia vita in cui mi sentivo abbastanza sola.Volevo che anche il processo di registrazione fosse così “, dice Marina Tadic, e per noi di In Your Eyes ezine fa assolutamente centro!

TRACKLIST
1. Pet Town
2. Big Blue Bird
3. Rockabiller
4. Magnetic Woman
5. Moon
6. Sleepy Eyes
7. The Intruder
8. Couldn’t Tell
9. Hands of the Devil
10. Truly

LINE-UP
Marina Tadic – songwriting, vocals, guitar Jasper Verhulst – bass
Jeroen de Heuvel – keys

 

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