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Recensione : Caso – Tutti Dicono Guardiamo Avanti

Caso - Tutti Dicono Guardiamo Avanti: Andrea Casali era altro prima di imbracciare la chitarra e di mettersi a suonare l'armonica: proveniva dalla scena hardc...

Caso – Tutti Dicono Guardiamo Avanti

Andrea Casali era altro prima di imbracciare la chitarra e di mettersi a suonare l’armonica: proveniva dalla scena hardcore-punk bergamasca e suonava la batteria. Nel 2006 la svolta: una brusca sterzata e nasce il progetto Caso, acustico e cantautoriale. Nel 2009 esce il primo disco, accolto con interesse dalla critica. Ora, a distanza di due anni, il ritorno, con questo Tutti Dicono Guardiamo Avanti.

Ad aprire ci pensa l’immediata Primo Discorso Diretto, scarna nel suono (praticamente solo voce e accenni di ritmica) e di brevissima durata. Fiato Corto, con la sua armonica e la chitarra, si espande nell’aria, fresca e calda, con un vago senso di malinconia e tematiche venate di introspezione. Dimmi Qualcosa In Silenzio, più tenue e intima, parla di desideri e del piano b per realizzarli mentre Hopper, più aspra e gridata, cerca di trovare un’altra accezione a ciò che si definisce con il termine adulto. Balena Bianca, ritmata e vivace, si tuffa in un oceano di dubbi e interrogativi, concludendo che “le frasi migliori che penso le dicono gli altri” e se Zero Indietro, dalle melodie più frammentate e scarne, si propone di fare un passo avanti e, appunto, zero indietro, invece Secondo Discorso Diretto ripropone il pezzo iniziale, però questa volta sorretto da un più corposo sottofondo musicale (chitarra e armonica). Aranciata Amara parla di sobrietà, di aranciate amare, della totale mercificazione del prodotto musica, della necessità di genuinità e onestà. Infine, Ripasso Dei Fondamentali, conclude con “il capitano della squadra materasso: raccolgo io i palloni finiti in fondo al sacco e se per caso segno un punto è sempre troppo tardi, esulto con le braccia lungo i fianchi”.

Andrea Casali ha del potenziale e lo dimostra. Questo è un disco di quelli genuini e sinceri, cantato con attitudine punk e suonato con il cuore. Le canzoni sono buone, si fanno ascoltare. Non sono ancora definibili “pezzacci”, ancora non rapiscono completamente, ma basta solo fare un ulteriore passo avanti e il gioco sarà fatto. C’è qualcosa alla Luci Della Centrale Elettrica in questi nove pezzi, qualche briciola di Zen Circus e forse qualche pizzico preso da altri cantautori. C’è ancora bisogno di trovare un suono proprio e personale, ma le premesse sono buone. Ci troviamo di fronte a un disco gradevole, venato di malinconia e tematiche introspettive, nonché di fronte a un artista da tener d’occhio: il ragazzo promette bene.

TRACKLIST:
01. Primo Discorso Diretto
02. Fiato Corto
03. Dimmi Qualcosa In Silenzio
04. Hopper
05. Balena Bianca
06. Zero Indietro
07. Secondo Discorso Diretto
08. Aranciata Amara
09. Ripasso Dei Fondamentali

Caso - Tutti Dicono Guardiamo Avanti

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