Capita, non di rado, di assistere nella zona in cui vivo all’esibizione di sedicenti gruppi blues o di cover-band dedite alla propria personale riproposizione della “musica del diavolo”.Queste bands,spesso tecnicamente innecepibili,sono,a loro dire,le custodi della sacra verità,i pasdaran della tradizione,i sacri crociati del sound originario. Ovviamente ciò non potrebbe essere più falso e menzognero,se Robert Johnson,John Lee Hooker o Muddy Waters avessero occasione di ascoltarli si farebbero beffe di loro, in quanto sarebbero oggi anni luce più avanti di questi pallidi e freddi copisti.Prendiamo invece in esempio i BBQ Kings,non si può certo dire che non siano dei tradizionalisti,il loro suono è quanto di più profondamente americano possiate immaginare,ma la loro musica non è asfitticamente conservatrice ma bensi’ ricca di feeling,di ironia,di quell’immediatezza che è totalmente estranea ai loschi figuri già bistrattati poc’anzi.I “nostri” non sono nè giovani nè belli e quindi per antonomasia non saranno mai degli “eroi”,nè tantomeno vedrete un loro video alla televisione,ma resta il fatto che le loro canzoni sono “vere”, il loro ascolto è una delle cose più genuine che vi possa capitare di udire.Provate,per credere a ciò che vi dico,ad “assaggiare” il rockabilly stralunato di “Big D”, o la loro personale rilettura dei Creedence Clearwater Revival presente in “Dead man walking” e in “One the way”,gli indiscutibili richiami ai Little Feat contenuti in “You’ve got nothing”,o gli echi della Band percettibili in “Making a long story short”,per chiudere il cerchio con la chitarra vagamente surf che apre “Been had”.Ma se ancora permangono in voi dei dubbi sull’ apertura mentale dell’ineffabile duetto in questione citerò i nomi che compaiono nei ringraziamenti all’interno del cd:C.C.R., Gram Parsons, Black Flag, New York Dolls, Sex Pistols, Rolling Stones, Beatles, Who, Kinks, Elvis Presley, Robert Johnson, Bukowski, Faulkner. Ora sono riuscito a rendere l’idea?