Rumore di catene trascinate, spifferi di aria gelata sotto le porte e dalle fessure delle finestre, sinistri clangori, ed ecco da una scatola a molla comparire un fantasma, è lo spettro di Jack ed è di nuovo pronto a ghermire la mia e le vostre anime. Comincia la consueta sarabanda di pezzi suonati con strumenti di fortuna nel suo spirito fra il vaudeville, il beffardo e il grandguignolesco.
Lo spettacolo ha inizio, con il ghigno feroce di Dead Jack is Back from the Grave – ma ce lo sento solo io un certo formicolio di ragno?
Scary Night e A Bottle Full of Broken Dreams sono due frammenti waitsiani il primo dei quali ammantato da un senso di malattia opprimente e strisciante. Dead Jack in the Box è il brano più serrato, Dead Blues è un bluesaccio che sa di terra cimiteriale smossa e rimestata, Bad Jack è un country al vetriolo mentre I’m the Masked Man in your Porn Movie, oltre ad avere un titolo geniale è la canzone più “pop” e lineare del lotto. Chiude il tutto You’re Finger in My Ass con un sardonico e irriverente suono western.
Come si conviene tra i solchi vergati dal fantasma si respira una insalubre e pericolosa aria mefitica, tramandata da quasi cent’anni di suoni che sanno di sconfitte, sudore, lacrime ed eccessi.
Questa raccolta di schegge acuminate, dolorose e mordaci sarà successivamente stampata in cd in un centinaio di copie, fatela vostra e la vita (non) vi sorriderà; ma d’altronde c’è poco da sorridere e molto di cui aver paura.