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Recensione : Allochiria – Omonoia

Gli ateniesi Allochiria ci rovesciano addosso una cinquantina di minuti di rabbia controllata a base di un post-metal/sludge dalla qualità sorprendente, capace di mettere in fila molte delle uscite succedutesi nel settore negli ultimi tempi.

Allochiria – Omonoia

Gli ateniesi Allochiria ci rovesciano addosso una cinquantina di minuti di rabbia controllata a base di un post-metal/sludge dalla qualità sorprendente, capace di mettere in fila molte delle uscite succedutesi nel settore negli ultimi tempi.

Attivi da circa un quinquennio e con all’attivo un solo Ep autointitolato risalente al 2010, il gruppo ellenico fa il suo esordio su lunga distanza con Omonoia, autentico gioiellino privo di punti deboli, composto e suonato con un’urgenza ed una freschezza raramente riscontrabile.
Capaci di passare con estrema fluidità da momenti costituiti da liquide aperture di matrice post-metal a sfuriate di caliginoso sludge, il tutto amalgamato da sapienti intervalli atmosferici, gli Allochiria affascinano e catturano con questa alternanza di stati d’animo, ben rappresentata dall’opener Today Will Die Tomorrow , che si apre con una citazione colta tratta da Wiliam S.Burroughs recitata su base acustica da una voce femminile, quella stessa che, protagonista la bravissima Irene, negli ultimi due minuti del brano e nel resto del disco aggredisce senza pietà i nostri padiglioni auricolari, vomitando tutta la frustrazione ben riassunta in un titolo come quello che chiude l’album, Humanity Is False (brano nel quale i nostri, peraltro, riescono a veicolare, sia pure in maniera trasfigurata, aromi musicali tipicamente mediterranei).
Anche se fioccheranno in sede di recensione gli inevitabili accostamenti con Neurosis, Pelican e compagnia, funzionali comunque a descrivere il sound che caratterizza Omonoia, scordatevi lo sterile senso di impotenza e di incompiutezza che non di rado attanaglia le uscite di questo genere: gli Allochiria hanno molto da dire, e lo fanno con la personalità che appartiene solo ai grandi; se il talent scout di qualche label avesse intenzione di reperire qualche band emergente sulla quale puntare seriamente per il prossimo futuro, rivolga allora il proprio sguardo verso quella Grecia dove, evidentemente, la crisi economica, così come negli altri paesi dell’area mediterranea, sembra aver provocato per contrasto la crescita e lo sviluppo di nuove espressioni artistiche, musicali e non.

Tracklist:
1. Today Will Die Tomorrow
2. Oppression
3. Archetypal Attraction to Circular Things
4. We Crave What We Lack
5. Charikleia’s Intermission
6. K
7. Humanity Is False

Line-up :
Ted P. – Bass
Ilias N. – Drums
John K. – Guitars
Steve K. Guitars
Irene P. – Vocals

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