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Recensione : Will’o’wisp – Inusto

Ricerca, misticismo ed una concezione profonda della natura umana trasmutata in opera pittorica, tutto ciò è Roerich ed anche questo disco, magnifico affresco prog death, con mille fughe e tantissime fantastiche melodie.

Ritorno per uno dei migliori gruppi prog death italiani e non solo. Dopo il primo acclamato demo del 1994 e i due album, “Enchiridion” del 1995 e “Unseen” del 1998, accolti molto bene dal pubblico, si erano sciolti per poi tornare nel 2008 con una nuova formazione: nasce così “ Kosmo “ che segna l’inizio di una nuova era per il gruppo.

Questa nuova opera, Inusto, è una concezione che va ben oltre la musica, andando ad incontrare anche la poesia e la visualizzazione.
Tutto il disco nasce come omaggio all’opera pittorica del russo Nicholas Roerich, prolifico pittore e ricercatore instancabile di Shambala e Agartha. Egli, oltre ad aver dipinto fantastiche opere, di una potenza e colori impressionanti, dedicò la sua vita alla ricerca di Shambala, che sarebbe situata sotto la catena montuosa dell’Himalaya.
Ricerca, misticismo ed una concezione profonda della natura umana trasmutata in opera pittorica, tutto ciò è Roerich ed anche questo disco, magnifico affresco prog death, con mille fughe e tantissime fantastiche melodie.
I Will’O’Wisp si avvalgono anche della grande musica del clarinettista Oleb Kanasevich, già autore di incredibili rifacimenti delle canzoni dei Necrophagist.
Per tutta la lunghezza di Inusto si sente chiaramente lo stato di grazia del gruppo, che sotto la sapiente mano progressiva di Tommy Talamanca raggiunge picchi davvero notevoli, trasportandoci lontano, dove vorrebbe Roerich, usando il metal come linguaggio privilegiato di libertà espressiva.
Inusto è un dipanarsi di montagne, viaggi, immagini cariche e possenti come erano i dipinti di Roerich, musica potente per pensieri che vanno lontani.
Si nota qualche somiglianza con i Sadist, ed infatti l’area di provenienza è quella, ma ci sono tante cose che differiscono anche se il grande risultato al quale si giunge è lo stesso.
Una sicurezza ed un disco per persone che vogliono conoscere cose nuove, io ad esempio ho conosciuto grazie a questo disco l’opera di Roerich, e non posso che essere grato.
Ammirate i suoi dipinti con questa colonna sonora e Shambala sarà più vicina.
Il libretto è una fantastica epifania, con molti dipinti di Roerich e la fantastica copertina di Alice Elizabeth Chiarelli, un nome da segnarsi sul taccuino.
Sostenete il progetto su www.musicraiser.com.

Tracklist:
1. Kanchenjunga (Instrum.)
2. Flame in Chalice
3. Sacred Signs
4. The Calling One
5. Reveal
6. Burning of Darkness
7. The Spark of Life and Death
8. Under the Earth
9. Lower than the Depths (Instrum.)
10. Silvery Realm (Instrum.)
11. Path to the Shambhala
12. When the East is Aflame
13. The Beggar
14. Chintamani
15. Treasure of the Mountains (Instrum.)

Line – Up
Jacopo Rossi – Basso
Oinos – Batteria e Tastiera
Paolo Puppo – Chitarra
Deimos – Voce

WIL’O’WISP – Facebook

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