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Recensione : Weeping Silence – Isles of Lore

Il nuovo lavoro dei Weeping Silence si affranca dal pur valido gothic doom del passato, fondato sulla voce femminile, per spostarsi su un più vario e anche meno prevedibile death doom melodico dalle notevoli propensioni progressive.

In una scena doom piccola ma molto attiva e altamente qualitativa come quella maltese fanno la loro parte da diverso tempo i Weeping Silence, tornati dopo otto anni con Isles of Lore a presentare un full length che, come suggerisce il titolo, liricamente trae spunto dalle tradizioni isolane.

Dal punto di vista stilistico, invece, il nuovo lavoro si affranca dal pur valido gothic doom del passato, fondato sulla voce femminile, per spostarsi su un più vario e anche meno prevedibile death doom melodico dalle notevoli propensioni progressive, lasciando al solo Dario Pace Taliana, già protagonista in tempi recenti anche con i Pilgrimage (band in cui altri musicisti hanno trascorsi nei Weeping Silence) e vocalist anche nel precedente Opus IV Oblivion, l’onere delle parti vocali, con il solo prezioso e prestigioso supporto di Kobi Fahri degli immensi Orphaned Land nel singolo, nonché, brano d’apertura, The Watcher on the Walls.

Il lavoro si snoda così per oltre un’ora lungo nove brani in cui si alternano, alle violente sfuriate death metal, ampie aperture melodiche e soli chitarristici suggestivi di quell’indole progressive che esplode letteralmente nella lunga canzone conclusiva The Legend of Matteo Falzon; la considerevole durata di Isles of Lore non comporta un’eccessiva dispersione di risorse, cosi chè ogni traccia si rivela incisiva anche se non si può fare a meno di notare che, per assurdo, i momenti meno brillanti sono proprio le parti più orientate al death (due brani come The Beast and the Harrow ed Engulfer sono emblematici in tal senso, in quanto non appena il sound si fa più arioso assumono ben altra consistenza).

Altri piccoli gioielli musicali come Serpentine e When Giants Roamed non possono lasciare indifferenti e tutti questi elementi fanno capire quanto la scelta operata della band guidata oggi dall’unico membro fondatore rimasto, il chitarrista Mario Ellul, sia del tutto condivisibile e, soprattutto, in grado di aprire la strada a ulteriori e stimolanti sviluppi stilistici alla già efficace proposta degli ottimi Weeping Silence.

2023 – ViciSolum Productions

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