iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Thenighttimeproject – Thenighttimeproject

Il lavoro omonimo dei Thenighttimeproject è senz’altro apprezzabile ed è vivamente consigliato a chi si nutre di quelle sonorità delicate e soffuse alle quali ci hanno abituato, appunto, i Katatonia.

Thenighttimeproject – Thenighttimeproject

Probabilmente, qualche anno dopo essere uscito dai Katatonia per dedicarsi quasi a tempo pieno agli October Tide, a Fredrik Norrman cominciano a mancare quelle sonorità più pacate e rarefatte.

Potrebbe essere nata da qui l’esigenza di dar vita ad un progetto come Thenighttimeproject, con il quale il musicista svedese si ritrova a competere sullo stesso terreno della premiata ditta Nyström/Renkse.
Ovviamente, di suo Norrman ci mette un gusto più dark, con qualche spruzzatina di elettronica che avvicina la proposta, in certi frangenti, alla new wave più intimista.
L’operazione riesce abbastanza bene, anche se, così come per tutta la produzione dei Katatonia nel nuovo millennio, non riesce a conquistarmi totalmente; il disco scorre via fluido, con le sue sonorità crepuscolari che disegnano sullo sfondo uno scenario grigio e brumoso, in cui l’apparizione di qualche raggio di sole pare essere un’opzione non prevista, ma la tragedia umana che covava sotto sotto le magnifiche melodie di capolavori come Discouraged Ones e Tonight’s Decision è ben lungi dall’essere rievocata sia dalla band che ne è stata autrice, sia dalle sue varie derivazioni.
Qui, in un contesto dal buon livello medio, alcuni brani colpiscono per la loro dolente eleganza, in particolare l’accoppiata Caustic Reflection, efficace e malinconica pennellata di classe cristallina, e la successiva e più ammiccante Dissolve, che spicca per il suo andamento più sincopato rispetto agli altri episodi.
La voce di Tobias Netzell (In Mourning) si confà al genere anche se il suo registro mostra ben poche variazioni sul tema, mentre Norrman (che per una volta si occupa in prima persona anche del basso rinunciando al contributo del fratello Mattias) si destreggia mostrando la consueta maestria con tutti gli strumenti , ad eccezione della batteria affidata a Nicklas Hjertton.
Il lavoro omonimo dei Thenighttimeproject è senz’altro apprezzabile, pur non facendo gridare al miracolo, ed è vivamente consigliato a chi si nutre di quelle sonorità delicate e soffuse alle quali ci hanno abituato, appunto, i Katatonia o gli stessi Antimatter.

Tracklist:
1. The Annual Loss
2. Oneiros
3. Caustic Reflection
4. Dissolve
5. Among Reptiles
6. Empty Signs
7. Amends
8. Desert Prayers

Line-up:
Tobias Netzell – Vocals
Fredrik Norrman – Guitars, Bass, Keyboards
Nicklas Hjertton – Drums

THENIGHTTIMEPROJECT – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
Nessun commento

Invia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Post Luctum – Seasons Greavings

Se dal punto di vista musicale l’ep risulta davvero efficace e vario, avvicinandosi in certi frangenti ai mai abbastanza lodati Daylight Dies, fondamentalmente appare più ritmato e incalzante rispetto ai quanto offerto dai Post Luctum nei due ottimi full length realizzati in precedenza.

Grey Skies Fallen – Molded by Broken Hands

I Grey Skies Fallen rispetto a molte altre band del settore possiedono una forte indole progressive e una spiccata propensione alla forma canzone, il che li rende tutto sommato abbastanza peculiari e meno inquadrabili.

Mood Hoover – Alone and Forgotten

Questo primo approdo al funeral da parte di Nre, fino ad oggi coinvolto soprattutto in progetti di matrice depressive black, testimonia quante e quali siano le affinità tra i due sottogeneri più laceranti e luttuosi del metal; Alone and Forgotten è il viatico ideale per rendere il nome Mood Hoover degno della massima attenzione nel prossimo futuro.

Shades of Deep Water – Cold Heart

Se nella ricca discografia dei Shades of Deep Water a prevalere è sempre stato un funeral doom atmosferico e alquanto evocativo allo stesso tempo, Cold Heart si rivela invece un lavoro che spiazzerà parzialmente chi si sarebbe atteso il logico seguito allo splendido Deluge Towards Its Close ma va detto che, comunque, il buon talento musicale del musicista finlandese pone tutto ciò in secondo piano.