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Recensione : The Queen Is Dead Volume 12

The Queen Is Dead Volume 12: Furioso album d’esordio autoprodotto  per i pugliesi Liverache Coroporation. Discomfort</strong...

The Queen Is Dead Volume 12

Furioso album d’esordio autoprodotto  per i pugliesi Liverache Coroporation. Discomfort è un disco che coniuga stoner, noise, punk hc e grunge. Rabbia, urgenza, melodia e tanta voglia di bruciare la realtà per vedere cosa ci sia oltre.

Il fondere diversi generi e sottogeneri non è per far vedere quanto siano bravi, ma è la ricerca di qualcosa che possa vestire ciò che vogliono esprimere.

I componenti del gruppo provengono da precedenti assembramenti musicali della provincia di Foggia, e qui ognuno ha portato le sue conoscenze e i Liverache Corporation sono la cosa giusta al momento giusto.

Per tutto il disco si respira quell’aria di unicità che solo pochi gruppi meticci sanno infondere alla propria musica, varietà e messaggio.

Il gruppo pugliese è una delle cose più fresche e potenti uscite in Italia sotto questa cappa. In ogni canzone scoprirete qualcosa e c’è sempre qualche esplosione.

Ancora ricordo parvenze di normalità….esordio quanto mai azzeccato per gli italiani Solaris con Un Paese di Musichette Mentre Là Fuori C’è La Morte su Bronson Recordings. I Solaris fanno un noise rock apocalittico in italiano, testi carnali e bellissimi, con un tocco di non ritorno che li rendono maestosi, come un tramontoche brucia le ultima vestigia umane.

Era da tempo che non si ascoltava in italiano qualcosa che scavasse così a fondo dentro la nostra anima, i ritmi non sono affatto veloci, anzi sono lenti circoli distorti che convergono verso il cadavere come il condor.

Noise, post rock per una miscela originale e poco salvifica, una poesia che come una litania ti entra nel cervello, con accordi che non svaniscono mai come certi ricordi…la realtà non ha più limiti se lascio aperto quel portone ai demoni che mi conoscono e mi corrompono mostrando luci di un mattino in cui sono steso ad ascoltare il tuo respiro….

Capolavoro che rifà suo tanto della tradizione underground italiana e lo rielabora al meglio.

Spostiamoci in Grecia per l’ultimo gruppo del nostro dodicesimo incontro, gli Electric Feat da Atene con il loro primo disco omonimo per l’ottima Inner Ear Records.

Atmosfere southern, blues,  rock and roll distorto in quota quasi stoner, moltissimo anni settanta per un risultato graffiante e che fa muovere moltissimo, un incrocio tra Grand Funk Railroad, The Doors e qualcosa del sud degli Stati Uniti. Electric Feat è un lavoro senza sbavature, diretto ed illuminato da una luce benevola come gli esordi dei grandi gruppi che hanno quel quid in più.

Suoni atomici e potenti da ascoltare al massimo volume, ma anche una grande capacità di rallentare e di usare il registro musicale che vogliono.

Molti brani, se non tutti, sono figli di jams e del fluido musicale che scorre libero. Il disco si fa ascoltare molto bene, ha radici nmolto profonde e va anche oltre di esse.

Ottimo esordio.

 

LIVERACHE CORPORATION :

SOLARIS :

Tutte le puntate di THE QUEEN IS DEAD le trovate al link.

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