Di fronte a queste canzoni Lux, Ivy e Jeffrey Lee potrebbero, bontà loro, accennare un sardonico quanto tirato sorriso di benevolenza e, per quanto mi riguarda, non riesco a pensare ad un miglior apprezzamento.
È nato prima l’uovo o la gallina? Nella vita è meglio essere formica o cicala? E soprattutto non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi.
Ma se io oggi mi volessi godere il sole leggendo un libro o sentendomi un disco? Dove sta scritto che non possa procrastinare?
È quindi procrastinatori di tutto il mondo unitevi perché di doman non c’è certezza ma soltanto l’urgenza ed il furore contenuti in questo nuovo album di una band che, non solo dal vivo, sa fornire brividi, ferite, solide incertezze. I nostri mettono subito le cose in chiaro (scuro) con la discesa agli inferi contenuta in Brew, a cui fanno seguito Tonite basica come il rock’n’roll dovrebbe sempre essere e MIA acuminata come un uncino che agisce sotto pelle. Que Pena è lunga e dolorosa mentre Two Liars è una sorta di surf sepolcrale.
Avete presente la storia, più o meno romanzata, da cui avrebbe origine il nome scelto dai Troggs?
Si tratterebbe della disavventura occorsa ad un gruppo di ragazzi inglesi persosi nelle campagne. Disperati e spaventati si sarebbero rifugiati in una grotta nella quale verranno ritrovati tempo dopo incapaci di proferire parola ma solo versi disarticolati. Da qui appunto il nome Troggs. Ripeto, non so quanto la leggenda sia disgiunta dal reale accadimento dei fatti, ma, se dovessi dirvi quali suoni potessero riecheggiare in quella grotta, vi direi quelli contenuti in Sting-O!.
A chiusura della scaletta si trovano Dark Tropicana che è esattamente ciò che il titolo preannuncia e la rabbia e la disperazione di Bad Times.
Di fronte a queste canzoni Lux, Ivy e Jeffrey Lee potrebbero, bontà loro, accennare un sardonico quanto tirato sorriso di benevolenza e, per quanto mi riguarda, non riesco a pensare ad un miglior apprezzamento.
Così la procrastinazione è una formula fondamentale dell’ edificio della nostra vita. (Robert Musil, L’uomo senza qualità pag. 254).
Il Santo
Luca, conosciuto come Il Santo, è un appassionato di musica, lettura e calcio. Il suo soprannome non deriva da motivi religiosi, ma è ispirato al personaggio Simon Templar interpretato da Roger Moore in una famosa serie televisiva. Gli piace ascoltare musica di ogni genere, dal rock al pop, e pensare con la propria testa. Apprezza sia l'aspetto sublime che quello terrificante della vita. Per quasi dieci anni ha gestito il miglior negozio di dischi della Liguria, "Distorsioni" a Varazze, che ha supportato la scena musicale underground. Partecipa al podcast "In Your Eyes" dove condivide le sue idee in modo schietto e sincero.
Nati a Vancouver, Canada, nel 2014, i Bad Beats hanno dato vita a una propria interpretazione infuocata del garage rock degli anni ’60, con tre LP pubblicati dall’etichetta tedesca Soundflat Records che mettono in mostra il loro sound.
Muck and the Mires hanno avvistato terra, seguiteli nella loro fantastica avventura perché il tesoro che celano dentro i loro pezzi è davvero scintillante e prezioso.
I Los Texao fanno rivivere, con grande maestria, un periodo davvero aureo della storia della nostra musica e, per quanto mi riguarda, è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Destroy All Gondolas Riverbero dell’Abisso: i Destroy All Gondolas sono il perfetto esempio di ossimoro in musica, visto che quanto si propongono di suonare è una miscela di surf e black/trash metal da loro stessi definita “black surf punk”.