Onestamente, “In Paradiso” dei Sūn Byrd somiglia mille altri album: “Flowers” dei Durand Jones & The Indications uscito quest’anno, l’omonimo dei Thee Sacred Souls del 2022, i capolavori di Curtis Mayfield e Donny Hathaway. È quel jazz-soul caldo e morbido di New Orleans, dei locali fumosi che chiudono quando fuori è già mattino. Con una piccola, enorme differenza: i Sūn Byrd non vengono dalla terra a stelle strisce ma dalla fredda Norvegia, lontani chilometri dalla culla dei grandi maestri. Eppure il loro secondo album, uscito su Jansen Records, non ha nulla del gelido nord; al contrario è solare, accogliente, la perfetta colonna sonora di una festa al tramonto intorno al fuoco, sospesa in una dimensione atemporale in cui sembra davvero di stare, appunto, “in paradiso”.
Già reduci da più di 250 concerti insieme e una nomination ai rinomati Spellemann Awards, equivalente norvegese dei Grammy Awards, i Sūn Byrd emanano quell’aura retrò a metà tra vintage e moderno che solo in pochi riescono a mantenere in equilibrio senza cadere nella caricatura o nella sterile imitazione. Per un totale di sette componenti tra percussioni, tastiere e fiati, Jonah Helland è la voce del collettivo, un falsetto graffiato mai perfetto, con la sbavatura di chi si è fatto le ossa sul palco. L’Italia non è sconosciuta alla band, che deve il nome a un viaggio di ritorno dal bel paese dopo aver registrato alcune tracce, ispirato dall’iconica band di Washington The Blackbyrds di Donald Byrd. Oltre al nome e al viaggio nella penisola, in “In Paradiso” c’è qualcosa di squisitamente italiano, dai colori caldi che sanno di costiera amalfitana, al font vintage tipico dei film anni ‘80, alla “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore. Il sound è lontanissimo dal mediterraneo stereotipato dei sempre più popolari Nu Genea, ma ne conserva quell’atmosfera festosa e nostalgica, la stessa luce aranciata che fa da sfondo a tutto il disco.
Il bello di “In Paradiso” è che ogni pezzo traduce in musica esattamente ciò che racconta il testo. “Running for Your Love” corre veloce in un inseguimento disperato contro il destino, “True Love” è una dedica d’amore di un fidanzato prima di estrarre l’anello, “I’ll Be Coming at You” crea quell’atmosfera seducente da primo approccio al bancone del bar, con pianoforte a fare da sottofondo. “Stayed for a While” sa già di classico, uno di quei pezzi che potrebbero essere stati scritti ieri come 70 anni fa, riuscendo nell’impresa di essere contemporanei in entrambi i periodi. Parla d’amore con semplicità, senza la pretesa di grandi argomenti da trattare, solo puro sentimento che si fa musica. Ovviamente “Dance in the Sun” non può che essere una festa: “Do you know the secrets to life? / Do you know the secrets to love?” è il motto da portarsi a casa da quello che è forse il brano migliore del disco, sia per la melodia dominata dai fiati che per il testo spensierato sul godersi la vita nelle sue piccole cose. A volte serve davvero qualcuno che ci ricordi la bellezza che ci circonda, e se è la musica a farlo, tanto meglio.
In “Warm Sun”, come negli altri brani, il titolo dice già tutto sul calore che la chitarra elettrica emana insieme alla tromba, sfumato dall’energia spirituale delle percussioni che completano il pezzo strumentale. Mi viene in mente un successo pop di quest’anno, “Midnight Sun” della popstar svedese Zara Larsson: pur essendo completamente diversi l’uno dall’altro, entrambi i pezzi dipingono l’immagine esatta di un sole nordico che non tramonta mai. “Thinking About You” vira verso il funky, un groove alla James Brown per mettere in bella mostra la voce di Helland sulle note veloci della band. Rallenta poi l’ultimo, romanticissimo, pezzo finale, “So Many Nights Like Last Night”. L’ultima frase dell’album prima dell’outro suonata è “I want so many nights like last night”: speriamo sia una promessa, di altre mille notti di festa e canzoni d’amore in un terzo, quarto, quinto, ventesimo album della band.
Già le premesse nel primo disco erano ottime, ma con “In Paradise” i Sūn Byrd dimostrano che il soul è un genere giovane, fatto dai giovani per i giovani, e soprattutto che non ha barriere geografiche ma può nascere ovunque. La Norvegia nella sua storia di metal e elettropop ha sempre lasciato in disparte i talenti della musica black: oggi, invece, stanno trovando il loro spazio in una scena musicale nuova, underground, pronta ad accoglierli.
Dance In The Sūn – Sūn Byrd
Sūn Byrd – In Paradiso tracklist
- In Paradiso 00:16
- Running for Your Love 03:12
- True Love 03:30
- I’ll Be Coming at You 03:29
- Stayed for a While 03:27
- Dance in the Sūn 03:23
- Make It Better 03:56
- Warm Sūn 03:57
- I Just Follow You 03:41
- Thinking About You Too 03:20
- So Many Nights Like Last Night 03:41










