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Recensione : Stromboli – Stromboli

Un debutto da non sottovalutare

Di Stromboli si sanno solo tre cose: che viene da Bologna, che il suo vero nome non è noto e che debutta per la neonata Maple Death Records di Jonathan Clancy con i sei brani di questo ep omonimo. Detto questo, il breve lavoro, facilmente inquadrabile come ambient/sperimentale, si dimostra fin dal primo ascolto decisamente valido e convincente.

L’iniziale Waving, proponendo lunghi echi densi di calore, acquista forma tridimensionale grazie al pulsare regolare e incalzante delle percussioni, mentre Low Radiation, scaldando lentamente con le sue radiazioni, acquista sempre più corpo, aprendo all’espandersi luminoso di Endless Flow. La più strutturata Canyons (anch’essa in dinamica crescente) prende alla gola con il suo stratificato spirito opprimente (molla la presa solo nella parte finale), lasciando che a seguire sia il fitto ribollire della più lineare e addomesticata Program 2. No Agitation, infine, lasciando filtrare pacifici raggi di sole, chiude su atmosfere rilassate e distese.
Con questo primo lavoro Stromboli mette ben in chiaro le cose: da una parte definisce in maniera netta il sentiero che intende seguire, dall’altra dimostra di avere competenze e qualità di primo piano. Un debutto da non sottovalutare.

Tracklist:
01. Waving
02. Low Radiation
03. Endless Flow
04. Canyons
05. Program 2
06. No Agitation

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