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Recensione : Stiglitz

STIGLITZ

Disco d’esordio per i Stiglitz, un gruppo oi punk di  Genova. Anche perché lo scettro dell’oi punk in Liguria è saldamente a Savona con i Klasse Kriminale.

Gli Stiglitz fanno per loro stessa ammissione turbo oi, infatti il loro stile è un oi molto veloce, con testi belli carichi e fatti per essere cantati sotto il palco. È davvero difficile spiegare la musica oi a chi non l’ha mai ascoltata o a chi non è skins.

Ascoltando gli Stiglitz si può farsene un’idea molto completa, sentendo quella durezza nel suono che accompagna però un gran cuore, quei cori che partono all’improvviso ed è sempre una magia che si ripete.

In questo loro disco omonimo si respira la voglia di far casino, di cantare e sudare assieme dietro a note e riff di chitarra che sono nati tanto tempo fa sulle strade inglesi ma che poi sono andati in giro per il mondo e il risultato sono dischi come questo. Il loro incedere è simile a gruppi come i milanesi Peggio Punk, improntato alla modernità ma con fortissime radici in zona Nabat e nella tradizione oi italiana.

Tutto ciò per dire che questo disco è bellissimo, diverte e fa pensare dalla prima all’ultima canzone ed è davvero una gran cosa. L’iniziale Non Affonda fa capire molto presto di cosa si tratterà nel disco, vita e delusioni, rabbia e amore, con un testo molto vicino a quelli del migliore hardcore italiano.

La seconda traccia, Vigliacco Squadrista, è una sentita dedica a chi fa dell’unione fascista la propria forza, includendo anche i leghisti.

I Ragazzi è un inno a ciò che eravamo da piccoli e che siamo rimasti un po’ da grandi, perché come dice un grande di Genova, monelli si nasce.

E proprio La Mia Città è un bellissimo atto d’amore verso Genova, una città che è uno strano moto del cuore, ti può bruciare ma a volte bacia benissimo, e ti rimane sempre sottopelle.

Giullare è una canzone da ascoltare in loop continuo per ore ed ore, un capolavoro che parla di un brutto figuro, ma meglio definirlo un giullare come fa il gruppo, che di nome fa Stefano Garassino e di lavoro fa l’Assessore alla Sicurezza per il Comune Di Genova.

Egli è il ritratto alquanto brutto del politicante ufficialmente leghista ma in realtà fascista, che corona il suo sogno di diventare lo sceriffo della città, e facendo il piccolo duce prova ad amministrare la città con il pugno di ferro, multando barboni e schierando sempre più polizia, cercando di venire incontro alle richieste dei cittadini che si sentono minacciati dal crimine.

In realtà i suoi risultati sono assai scarsi, ma ha sempre i fucili puntati contro i poveri e chi ha la pelle di colore diverso dal latte ( vaccino), e gli Stilgitz lo descrivono benissimo ….solo che non ho capito da cosa sei vestito \ giullare oppure re…tu lo sai già che ti odia anche il tuo vicino fanculo Garassino ! OI !

Chiude il disco Mentalità, una canzone un po’ più lenta, con un testo che parla di un concetto troppo spesso abusato, ma che sta alla base di tutto l’oi.

Gli Stiglitz stanno rendendo vero quello in cui credono e lo fanno con un disco che commuove già dalla bellissima foto di copertina, che rappresenta bene ciò che sta sopra e ciò che sta sotto.


Un disco così lo aspettavo da sempre, e vedere questi ragazzi che lo hanno fatto e che spero sia solo l’inizio è una gioia immensa.


P.S. Il disco è in download libero sul loro bandcamp.

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2 risposte

  1. Bella recensione meritata in pieno dagli stigliz che conosco personalmente ed è gente che vale, se la meritano tutta, però senza offesa una cosa non riesco a mandare giù la frase a genova non si era mai vista, gruppi oi! Genova ne ha sfornati, negli anni 2000 vorrei citare i nessun pudore e i piovono pietre, anni 80/90 i fronte del porto, e i gangland, tanto per citarne un qualcuno ???

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