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Recensione : Shabda – Tummo

Cinque mantra per una nuova consapevolezza.

Ritorna a stretto giro di posta la fantastica creatura musicale chiamata Shabda, dopo il capolavoro del 2013 The Electric Bodyshattva uscito per la Paradigms Recordings.

Tummo esce per la Argonauta Records, ed è un ulteriore passo in avanti per questo gruppo formato da Anna Airoldi, Marco Castagnetto e Riccardo Fassone, già insieme nei Thee Maldoror Kollective.
Il nuovo lavoro è differente rispetto all’esordio. Catalogare la musica degli Shabda sarebbe inutile, ma sappiate che ci muoviamo nei territori di ciò che noi occidentali chiamiamo drone, o trance, con influenze indiane. Qui la musica cessa di essere un mezzo, per diventare essa stessa una realtà, e come tutte le realtà ora è tangibile, ora sfugge alla nostra comprensione. E’ fortissimo il messaggio religioso di questa musica, poiché il tempo è buddista o induista, sicuramente è un credere altro.
La maggiore particolarità degli Shabda è quella di coniugare musica e composizione orientale con l’uso di strumenti occidentali come la chitarra elettrica, come si può ben sentire in 619 – 626 hz.
I sensi percepiscono in maniera diversa le stimolazioni musicali, e il corpo diventa più leggero, poiché l’anima ora pesa di più al suo interno, essendo la vita una questione non solo di chimica.
Lasciate perdere la forma canzone, il tempo, il ristretto quadrante della musica occidentale, ma non perderete del tutto la bussola, poiché gli Shabda comunque sanno dov’è l’ovest.
Un disco davvero fantastico, un viaggio da compiere solo si è intenzionati a spingersi oltre le colonne d’Ercole, per arrivare ad una concezione minimale ma assai più esatta di cos’è l’uomo. Un sentire diverso, per un qualcosa che non si può definire per sua definizione stessa. Un non luogo dove le contraddizioni cessano di essere tali, e si arriva alla compenetrazione di musica e senso.
In antichità la musica era Tummo, poi come al solito, abbiamo perso la bussola e siamo totalmente andati fuori strada.
Troppo cose per essere in un cd solo ? Ma chi ha mai parlato di mezzi fisici….

Tracklist:
1 Kamakhya
2 619 – 626
3 Aurora Consurgens

Line-up:
Anna Airoldi: sitar, voce, sintetizzatori
Marco Castagnetto: laptop, percussioni, voce
Riccardo Fassone: chitarra, basso, voce.

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