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Recensione : Sandflower Greve

SANDFLOWER GREVE-> Esistono dischi che riescono a far lievitare il nostro cervello, un insieme di note e parole che ci entrano dentro per fissarsi con le nostre cellule e non lasciarci mai.

Esistono dischi che riescono a far lievitare il nostro cervello, un insieme di note e parole che ci entrano dentro per fissarsi con le nostre cellule e non lasciarci mai.

Spesso questi dischi sono prodotti dalla scena meno sconosciuta, quella che vive nel buio ma che è portatrice di luce autentica. Un grande esempio di quanto sopra è Greve dei Sandflower, gruppo lombardo a cui sarebbe ingiusto dare affibbiare un’etichetta musicale o di altro perché sono i Sandflower e basta.

La loro musica abbraccia un’orizzonte veramente ampio, dall’hard rock alla psichedelia, dal prog al post metal ed oltre, in una miscela molto originale. La musica è al servizio del pensiero, il flusso sonoro organizzato in maniera sublime accompagna dei fantastici testi in lingua italiana.

Questi testi in italiano sono uno dei tanti punti di forza di questo gruppo, perchè sono scritti benissimo e soprattutto offrono un sacco di spunti di riflessione, e sono calmi e potentissimi. I Sandflower non gridano, pesano fisicamente e fotografano dall’interno emozioni e accadimenti umani.

I giri di chitarra hanno una grande incisività e sono figli sia del grunge che di un certo noise, come se i Timoria si fossero tolti gli orpelli e accresciuto la loro potenza. Ogni canzone incede e procede alla sua maniera, è davvero una militanza musicale quotidiana contro l’omologazione.

Tutto il disco è a livelli molto alti, e un lavoro come Greve aiuta la crescita personale, fa pensare e riflettere, e soprattutto ti fa capire che se non ci si aiuta fra di noi siamo finiti, come nella splendida Porgi Un Sorriso All’Odio.

Il gruppo riesce a non essere mai ovvio e scontato, fa tutto in autonomia e ha quel talento musicale che li rende unici.

Greve è un trattato di come si può fare musica pesante in maniera intelligente, una colonna sonora adeguata e progressiva a questa epoca oscura che stiamo e che vogliamo vivere. Ad esempio Connetti \ Consuma è la cosa italian più vicina ai Tool mai prodotta, e non sfigura per nulla rispetto ai maestri, anche perché molto dei Tool lo ritroviamo nei Sandflower. Un disco che è un capolavoro e nemmeno minore, è un lavoro che si aspettava da tempo in Italia ed è arrivato, regala tantissimi ascolti e ci fa capire, cosa non scontata, che la musica è salvezza, greve ma salvifica.

Sulla loro pagina Facebook i Sandflower hanno messo un rifacimento incredibile degli Area, Luglio, Agosto, Settembre ( nero ). Tanto per capire cosa hanno in testa questi musicisti.

Orgogliosamente autoprodotto.

 

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