L’islandese Stephan Stephensen, già membro fondatore dei GusGus e ora diventato, in veste solista, President Bongo, debutta per Album Label con gli otto brani di Serengeti. Il disco, collocato su sonorità elettro/ambient/sperimentali, combina sfumature tribal-africane con un concept basato sulla migrazione, compiuta da migliaia di mammiferi, nella Piana del Serengeti. Un lavoro dal piglio intellettuale che, nonostante tutto, riesce ad evocare sentimenti e coinvolgimento emotivo.
L’aprirsi lineare e asciutto di Maestrale, tra fragili respiri di archi e synth, introduce il lento e angusto procedere di Scirocco, oltre all’acido ribollire di percussioni della spinosa Mezzogiorno.
I sedici minuti abbondanti di Greco, invece, strutturando paesaggi ben più complessi, curati e variegati, ci trasporta in una dimensione dove l’oscuro opprimere dell’inizio si scioglie in un luminoso aprirsi di fiati.
Ponente, a seguire, con il suo pacato galleggiare su ritmi tribali, lascia spazio all’ampio svilupparsi della blueseggiante e africana Tramontana (Above The Tree viene in mente come un lampo), mentre la breve e inconsistente Libeccio cede al violoncello di Levante il compito di mettere la parola fine a questo flusso sonoro.
Il lavoro proposto da President Bongo si dimostra interessante quando si concentra su brani di ampio respiro (Greco e Tramontana), ma appare piuttosto debole e frammentario in tutte le altre occasioni. L’impressione è che tutto ruoti intorno ai due brani e che poi, intorno ad essi, siano stati inserite le restanti tracce, come a cercare di dar corpo a un qualcosa che in partenza era ben più esile. La forzatura si nota subito e il valore del disco ne risente. Poteva essere un ottimo esordio, ma, per forza di cose, ci si ferma un po’ prima.
TRACKLIST
01. Maestrale
02. Scirocco
03. Mezzogiorno
04. Greco
05. Ponente
06. Tramontana
07. Libeccio
08. Levante
LINE-UP
Stephan Stephensen
https://www.youtube.com/watch?v=aqCX1yyXWIE