Nemuri No Hana
“ep03”
[Musica Orizzontale 2021]
Quello creato dai ragazzi di Musica Orizzontale è un universo alternativo a quello che siamo soliti conoscere e che abitiamo. Va decisamente controcorrente rispetto al nostro quotidiano, all’omologazione tradizionale da cui ci siamo lasciati sedurre per pigrizia intellettuale. La loro è un’alternativa mentale che si traduce anche e soprattutto in un’alternativa sonora volta a cambiare lo status vigente. In un mondo che si muove verticalmente loro hanno scelto di operare in modo orizzontale, grazie a scelte sonore non conformi rispetto agli standard musicali attuali. Il loro tentativo di contrastare le alienazioni del sistema statico in cui siamo confinati si esplicita grazie a release come quella di Nemuri No Hana di cui parliamo oggi.
Il duo dell’estremo ponente ligure (oggi rinnovato a trio con l’inserimento del sax) non lascia passare che poco più di sei mesi dal suo debutto (quel “1920!” di cui avevamo già parlato proprio qui su IYE) e ritorna mostrando di aver ulteriormente affinato le proprie armi. I Nemuri No Hana vanno oltre le ottime impressioni del precedente album, mantenendo saldo il loro legame con quell’attitudine delirante che ce li ha fatti amare sin da subito, e, se possibile, paiono averla addirittura arricchita di nuove soluzioni. Il loro è un potenziale che si manifesta come infinito, privo di limiti, proprio grazie al fatto che si liberano dalla monodimensionalità per sposare l’assoluto.
“ep03” si cala alla perfezione nel contesto concettuale di Musica Orizzontale, e sposa in modo sublime il manifesto sperimentale del collettivo ponentino, esplicando in modo quanto più chiaro possibile l’idea di collettivo sociale applicato alla musica. La scelta delle sonorità elettroniche è azzeccatissima perché mantiene saldo e vivo il contatto con il tessuto sociale contemporaneo fatto di ipervelocità tecnologica ed eccessiva digitalizzazione. Elementi disturbanti che mostrano l’invasività del 2.0 nelle nostre esistenze. È proprio qui che Nemuri No Hana agisce, andando a colpire il mondo patinato del mainstream contemporaneo, con la scelta di un suono lo-fi che prende le distanze da tutto ciò che ci circonda. Ma, è bene precisarlo, non si tratta di una scelta stilistica dettata da una povertà di mezzi o ancor peggio creativa, figlia di un approccio approssimativo. Il lo-fi del trio è una scelta totalmente ideologica, di opposizione.
In un contesto concettuale di questo tipo un album come il loro si cala alla perfezione andando a rappresentare un viaggio sonoro verso luoghi inesplorati dove mancano riferimenti fisici ed è la nostra mente l’unico elemento di contatto con la realtà. Un album che “suona” molto ma molto vicino a quello che rappresenta Musica Orizzontale, soprattutto in relazione all’idea di sperimentare e di guardare all’interazione tra strumenti reali e suoni creati artificialmente. Un album che tende verso l’estrema direzione musicale possibile, quella che slegandosi dai dogmi dei generi e dei sottogeneri viaggia decisa verso un approccio quanto più rizomatico possibile.
È chiaro che per un album di questo tipo sia necessaria una forte dose di apertura mentale, che possiamo sintetizzare come la voglia di lasciarsi andare all’ascolto senza doversi per forza distrarre continuamente per stare al passo con la velocità di connessione a quel mondo da cui Musica Orizzontale e i Nemuri No Hana prendono decisamente le distanze.
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