dal 1999

Recensione : Neil – Apart

A due anni dalla pubblicazione di “Till the rainbow starts to shine” con gli “Hope Leaves”, Neil intraprende la carriera solista e, come in un viaggio introspettivo, decide di spogliarsi del superfluo per rimanere solo in compagnia della sua chitarra e della sua voce. Ed è un ottima compagnia.

Neil – Apart

La voce è calda, avvolgente, cupa e matura, perché racconta di storie che hanno permesso di crescere, di esperienze di vita che non sempre hanno avuto il lieto fine, di fallimenti, di ricordi.
La chitarra è pungente, ma mai aggressiva: si ha la percezione di trovarsi al limite, ma nonostante si digrignino i denti e si sia pronti ad esplodere, saggiamente ci si volta e si va via.
A metà del viaggio, in Wake me up again today riscopriamo un suono più completo grazie alla comparsa di basso e batteria: ma è normale, dato che è una richiesta di aiuto per venire via dalle ombre, per essere salvati, e non si può essere da soli.
Ma è solo un parentesi perché tristezza, malinconia, rimpianto, tutto sempre con toni soffusi e sommessi, ritornano protagonisti di un disco che è assolutamente da ascoltare.

Tracklist :
1. Drones
2. Green Screen
3. Marbles
4. Ariadne
5. Wake Me Up Again Today
6. Öland
7. Digging The Grave
8. Bones Of Dolls & Screaming Butterflies
9. Take Me Home
10. Smile

Line-up :
Neil (voce, chitarra, armonica)

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