La rosa del deserto è una pianta strana: sembra un piccolo baobab, un bonsai, tozzo e contorto su sé stesso. Poi sbocciano i fiori, stupendi e delicati, e ci si accorge che non c’entrano nulla con il tronco, come se appartenessero a un’altra specie. Su quel tronco sono incisi i segreti e le esperienze di tre anni di vita di MISS C-LINE, che trovano compimento in 12 fiori, come le canzoni di “Mellow Hearts”, tutti di sfumature diverse, ma gracili e sottili allo stesso modo. Le radici sono ben piantate a terra, una conoscenza musicale che certo non le manca, ma i petali sono quella voce evanescente e fintamente sicura che si lascia trasportare dalla corrente della musica.
Nata a Basilea da una famiglia di musicisti, di cui alcuni membri compaiono tra i crediti di diversi brani, Carolina Müller studia musica classica iniziando a scrivere canzoni a 11 anni, che di classico hanno ben poco. I primi beat prodotti sono ispirati da Erykah Badu e dai The Roots, più simili a quel nuovo panorama neo-soul alternativo americano inaugurato dai Soulquarians, piuttosto che alle sedie ordinate dell’orchestra. Polistrumentista, produttrice, cantante e rapper, sperimenta sin dall’inizio alla ricerca della strada migliore per unire violini e violoncelli a sassofoni jazz e beat hip-hop. “Mellow Hearts” è il suo quarto album, uscito sotto il management di Mazur MGMT, ma forse il primo in cui è realmente messo in luce tutto il suo talento, dal canto alle produzioni raffinate. Specchio di vita, narra le insicurezze, le paure e le delusioni che l’hanno portata negli ultimi tre anni a scrivere testi sinceri, con lei come protagonista ma tutt’altro che narcisistiche.
Altra caratteristica della rosa del deserto: è spesso sola in mezzo al nulla. Sola come Carolina nell’affrontare i suoi sentimenti, unica come MISS C-LINE nel rendersi vulnerabile e mostrarsi nuda attraverso la musica. In “Unique” canta coraggiosa quello che ha scoperto, un amore sconfinato per sé stessi da far conoscere a tutti: “I’m unique / So are you / Set your mind / How I do.” Il tutto incorniciato da un beat boom bap urban da battle di freestyle.
Ad aprire il disco è un fastoso assolo d’archi in “Coz It’s Love”, un climax crescente che inizia dalla voce pacata di MISS C-LINE per esplodere nel secondo ritornello in un trionfo di violini e percussioni. Il ramo da cui è nato il fiore del pezzo è quello sinfonico, mentre dal ramo più soul e alternative crescono i petali di “Find My Way”, vagamente simile alla Cleo Sol di “Mother”, brano rigenerante, che accompagna la ricerca del proprio posto nel mondo tema del testo. Dal seme neo-soul di Erykah Badu crescono “Coming Around” e “Broxi’s Outro”, dominata da un flauto suonato in modo magistrale su una batteria volutamente rallentata rispetto ai virtuosismi dello strumento.
“Flying” è il perfetto mix di R&B e hip-hop, con un tocco melodico che lo rende degno del primo posto nella classifica immaginaria dei brani contenuti in “Mellow Hearts”. “And I’ve been dreaming of flying without wings” canta l’artista, in un pezzo sognante e adrenalinico, in cui dare retta a sé stessi è la prima regola, lasciandosi cadere senza precauzioni o ali per volare.
Se “Waiting For” è cadenzato, pacato, leggero, al contrario “Misunderstood” è potente, pervasivo, stringente. Il primo è un abbraccio morbido che nasconde un secondo fine, il secondo una presa alla gola che costringe a dire la verità di fronte a quel “I feel misunderstood” sommesso cantato dai cori melliflui. “Flower” è il fiore nel deserto che ha bisogno di essere visto, non per manie di protagonismo, ma per sentirsi meno solo, per essere amato come gli altri suoi simili. Con la strofa del rapper Ryler Smith, il brano rivela la verità nascosta dietro l’apparenza: quella rosa persa nel deserto non è tanto l’album, quanto Caroline stessa, forte nelle radici ma insicura e fragile nelle sue estremità, nel rapportarsi con gli altri, nel comunicare con il mondo intorno. La drammatica “Infinite Two”, che chiude l’album con un ritorno degli archi e del tocco classico, è un’opera da teatro lirico, una storia d’amore e di coesistenza tra due individui, un sentimento talmente puro da rendere forti a vicenda i due amanti.
MISS C-LINE vomita tutto quello che ha provato negli ultimi anni in note per spartiti di violini, bassi e percussioni che corrono su e giù tra i rami di una piccola pianta sofferente in un deserto arido. “Mellow Hearts” è coerente dall’inizio alla fine sia nell’intento, fare da diario personale di una donna e le sue difficoltà, che nel suono, non soffermandosi mai su un genere o sull’altro, ma uniformandoli in un turbinio di melodie sofisticate.
Rendere la musica classica apprezzabile a un pubblico ampio non è facile, sempre da mescolare con altri mille generi per indorare la pillola anche ai più scettici. E se agli occhi del mondo l’unica ad esserci riuscita sembra essere Rosalía con “LUX”, MISS C-LINE toglie il pop sfrenato della star spagnola per fare spazio tra le note di uno spartito classico a influenze soul, neo-soul e hip-hop, destreggiandosi tra suoni forti, strutture complesse e talvolta dure, mantenendo sempre e comunque i riflettori puntati sulla sua voce. Caso vuole, due delle donne che hanno preso la musica classica quest’anno, MISS C-LINE e Rosalía, sulle copertine dei loro rispettivi album sembrano abbracciarsi da sole, avvolgersi chiudendo gli occhi in un gesto etereo e estatico. Immerse in qualcosa di più grande, contemplando lo sforzo di essere riuscite a raccontare loro stesse senza fronzoli, autentiche e vere come pochi sanno fare.
MISS C-LINE – Waiting For (Official Video)
MISS C-LINE – Mellow Hearts tracklist
- Coz It’s Love 04:10
- Find My Way 03:07
- Coming Around 02:57
- Broxi’s Outro 01:44
- Flying 03:41
- Distance 03:22
- Unique 03:46
- Waiting For 02:51
- Trust 03:51
- Misunderstood 04:39
- Flower (feat. Ryler Smith) 03:14
- Infinite Two 04:33










