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Recensione : L.a.c.k. – Where Everything’s Gone

Una prova davvero soddisfacente per un musicista che si cimenta in un genere sicuramente non rivolto alle masse, facendolo in maniera ispirata e, soprattutto, credibile.

L.a.c.k. – Where Everything’s Gone

Un nome nuovo, L.A.C.K. (Life’s Afflictions Can Kill), si affaccia sulla scena depressive black tricolore offrendo, con questo breve ep intitolato Where Everything’s Gone, un’interpretazione del genere ortodossa e nel contempo piuttosto convincente.

Acheron, il musicista italiano che, coadiuvato da Kjiel alla voce e da Maylord alle tastiere, è il motore del progetto, mostra di prediligere il lato più malinconico ed acustico del DSBM, come si evince dal primo brano interamente strumentale, In hermetic solitude…, e dal terzo e conclusivo, Host (riuscita cover dei Nocturnal Depression), con i quali viene delineata una possibile strada da battere in futuro, inserendo in maniera cospicua elementi dark ambient in un sound che, pur se espresso con un minutaggio ridotto, pare avere le carte in regola per fare breccia nel manipolo di appassionati al genere.
Più aspra ma ugualmente efficace appare Wanderings into infinity …, rappresentazione disperata di quello che, presumibilmente, è un rapporto sentimentale che non ha la forza di colmare i molti vuoti esistenziali, tramite le consuete ed efficaci vocals straziate che si appoggiano su una struttura leggermente più ritmata.
Una prova davvero soddisfacente per un musicista che si cimenta in un genere sicuramente non rivolto alle masse, facendolo in maniera ispirata e, soprattutto, credibile, anche se valutazioni più ampie vanno per forza di cose rimandate ad una prova di durata più consistente.

Tracklist:
1 – In hermetic solitude…
2 – Wanderings into infinity…
3 – Host (Nocturnal Depression cover)

Line-up:
Acheron all instruments

Kjiel – vocals
Maylord – keyboards

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