Album di debutto per il trio pugliese King Potenaz dal titolo “Goat rider” su Argonauta Records. Fin dal titolo e dalla copertina appare chiaro e diretto il messaggio che i King Potenaz lanciano al loro pubblico, ovvero che qui si può trovare doom, stoner, un pizzico di metal e tanto occultismo.
Il tiro del gruppo è notevole, il loro suono si articola nelle coordinate del doom e dello stoner più oscuri, e una delle cifre musicali più importanti è la psichedelia che permea il tutto ed è il motore primo della proposta musicale del gruppo. I King Potenaz sanno cambiare registro musicale molto bene, passando attraverso generi diversi mantenendo sempre una rotta ben precisa, che è quella di fare musica oscura con riferimenti occulti e di ricerca di una via diversa.
Il loro suono abbraccia epoche musicali diverse, perché parte da una tradizione psichedelica degli anni sessanta e settanta, per arrivare al doom attuale con un forte influenza stoner e doom.
Colpisce molto anche la loro impronta musicale decisamente diversa da quella della maggior parte dei gruppi italiani di questo genere, il loro suono è molto legato alle sonorità oltreoceano, pur possedendo una sua grande originalità. Ascoltare “Goat rider” è un gran piacere sonoro, è un’esperienza con molte sfumature e tante cose diverse che toccano punti diversi dello spettro sonoro e che piacerà ad ascoltatori di generi differenti. I
l gruppo possiede un’ottima maturità musicale e ciò si sente molto nel disco, infatti hanno tutti militato in gruppi diversi: il cantante chitarrista Giuseppe ed il bassista Giuseppe hanno condiviso la militanza in Helvete, Moriendoom e Rius de la Mort, mentre il batterista Piero ha suonato nei gruppi punk hardcore No Exit ed Erpicee ha prodotto due dischi con il suo progetto di musica elettronica PRNX.
Questa varietà di esperienze musicali arricchisce molto il disco e contribuisce a renderlo speciale e davvero godibile, con una punta di lussuriosa oscurità.