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Recensione : Khynn – Supersymmetry

Drammatica e rabbiosa, l'aria che si respira tra le tracce di Supersymmetry soffoca, spessa coltre di suoni violenti, sintetici e pregni di groove così da creare una colonna sonora di ribellione metallica

Khynn – Supersymmetry

Il death metal melodico ha cambiato pelle molte volte in questi ultimi anni, come un serpente si rinnova costantemente, aggiungendo o togliendo, a piacimento degli artisti, questa o quell’atmosfera che ne rivoltano completamente il mood, ora più vicino allo schema classico nato nei primi anni novanta, ora devastato da ritmiche thrash violentissime, ed ultimamente accompagnato da input provenienti dal più marziale metalcore e dall’industrial.

Tutte pelli di colore diverso dello stesso rettile che continua ad avvelenare ed ipnotizzare i fans in ogni parte del mondo, avendo ritrovato un minimo di freschezza, specialmente nel sempre e comunque bistrattato underground.
Aldilà del confine transalpino, non sono poche le band che al genere aggiungono ottimi inserti industrial core, non ultimi questi musicisti provenienti da Besançon,attivi da quasi una decina d’anni.
Supersymmetry ne è l’ultimo parto, rigorosamente autoprodotto e dal buon tiro, sempre in bilico tra melodic death metal, core e sfumature industrial, moderno, violento ed alquanto ben fatto.
Undici brani che mantengono alta la tensione, con un intermezzo acustico molto suggestivo (Breath Inside Me), ballad che con Living Time stempera per pochi minuti l’assalto portato dal gruppo francese.
Ritmiche ora thrash, ma molte volte indurite da una marzialità core, ottime e personalissime voci (dallo scream, al tono pulito) e tanto groove portano i Khynn a saltellare per il genere, tra la tradizione e le soluzioni moderne di stampo statunitense, creando un ibrido di suoni estremi molto suggestivo e di sicuro impatto.
Drammatica e rabbiosa, l’aria che si respira tra le tracce di Supersymmetry soffoca, spessa coltre di suoni violenti, sintetici e pregni di groove così da creare, dall’opener Tainted Impression in poi, una colonna sonora di ribellione metallica ottimamente descritta dal gruppo transalpino in brani come Walking Dead, Depersonalization e la conclusiva Into the Supersymmetry.
Siamo nel metal moderno, valorizzato da una buona dose di maturità che fa dell’album un buon esempio di come il metal si sappia trasformare: le influenze ci sono e vanno riscontrate nella scena scandinava ed in quella più moderna di stampo statunitense; decisamente un buon lavoro, comunque.

TRACKLIST
1. Tainted Impression
2. God in Hell
3. Black Circles
4. Breath Inside Me
5. Persona
6. Walking Dead
7. Living Time
8. Depersonalization
9. Wasted Time
10. A Wild Night
11. Into the Supersymmetry

LINE-UP
Mathieu Martinazzo – Drums
Fabien Junod – Guitars, Vocals
Samuel Equoy – Vocals, Guitars
Rémi Verchère – Bass

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